AgenPress. Stefania Craxi, senatrice di Forza Italia, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “Res Publica” condotta dal direttore Gianluca Fabi e da Valerio Toma su Cusano Tv Italia (ch. 264 dtt).
“La vicenda di Berlusconi potrebbe avere riparazione se, con un atto coraggioso, il Presidente della Repubblica lo nominasse senatore a vita, riconoscendogli il ruolo che ha avuto nel corso di tutta la seconda Repubblica –ha affermato Craxi-.
La cosa che ritengo gravissima sono le storture democratiche che si sono succedute in questi anni attraverso l’uso politico della giustizia. E mi stupiscono tutti questi stupori. Se volessimo risalire all’origine dell’uso politico della giustizia, basterebbe andare a rileggersi le risoluzioni dei congressi di Magistratura democratica negli anni 70, dove teorizzano l’uso politico della giustizia per arrivare alla rivoluzione del proletariato.
Io vedo che meritoriamente Forza Italia chiede una commissione d’inchiesta per fare luce su queste storture, però vorrei ricordare che Bettino Craxi la chiese nel 1994. Tangentopoli era chiaramente un’inchiesta politica, in cui una parte della magistratura si è messa addirittura al servizio di poteri internazionali per scardinare il sistema politico di questo Paese. Sono stati distrutti 5 partiti che hanno fatto grande l’Italia, non erano partiti personali, di passaggio, avevano storie centenarie. Dopodichè ci si stupisce per le intercettazioni del giudice su Berlusconi.
Lo dico anche ad alcuni garantisti dell’ultima ora tipo Renzi che disse: Berlusconi game over. Bastava fare una cosa molto semplice in quegli anni, bastava leggersi la sentenza civile di quel processo che smentisce clamorosamente la sentenza penale, affermando che il signor Agrama non era il socio occulto di Berlusconi, ma probabilmente era il socio occulto della Paramount che pagò diversi funzionari di Mediaset per alzare il prezzo dell’acquisizione dei diritti.
Questo ennesimo scandalo dovrebbe far riflettere il sistema politico e fargli mettere mano ad una seria e profonda riforma della giustizia, che da una parte restituisca l’equilibrio dei poteri e dall’altro restituisca la giustizia al suo ruolo principale che dovrebbe essere quello di un servizio reso a tutela della giustizia e delle ragioni del cittadino. Io credo però che non accadrà né una cosa né l’altra. Penso che nessuno avrà il coraggio di mettere mano ad una riforma della giustizia, prevedo che questo stupore durerà ancora per pochi giorni”.