Agenpress – “Quando si usa la giustizia come strumento di lotta politica, per tentare di distruggere il leader dell’opposizione, siamo fuori dalle regole della democrazia liberale. Quanto è accaduto è un vulnus contro le regole democratiche che riguarda tutti, anche chi ha opinioni molto lontane dalle nostre”.
Silvio Berlusconi commenta così le parole del giudice Amedeo Franco che “voleva liberarsi la coscienza da un peso che non sopportava più. Da tempo aveva chiesto di parlarmi e io al principio mi ero rifiutato, perché ero troppo amareggiato per quello che avevo subito. Non volevo più sentir parlare di giudici, di processi, di giustizia, avevo la tentazione di lasciare tutto e di andarmene all’estero, magari per tornare a costruire ospedali nel terzo mondo, come avevo cominciato a fare qualche anno prima, con il mio amico don Verzè. Sono stati i miei collaboratori e i miei avvocati a convincermi che avevamo il dovere di capire cosa fosse successo davvero. Non ero solo io ad aver subito un torto era l’intera democrazia rappresentativa in Italia. Per questo di malavoglia accettai quell’incontro“.
“Il giudice Franco mi fece un’impressione notevole. Quella di un uomo davvero tormentato da ciò che aveva dovuto fare contro la sua volontà. Fino al punto che diedi disposizione di non rendere pubbliche le sue affermazioni, pronunciate davanti a molti testimoni chiedendo di mantenerle riservate”.
“L’Europa deve sapere che in Italia, una delle grandi democrazie dell’Occidente, uno dei Paesi fondatori dell’Europa, avvengono macroscopiche violazioni delle regole del diritto. E’ dall’Europa che aspetto giustizia – dalla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, – che cancellerà, abrogherà sicuramente la sentenza su cui abbiamo presentato ricorso”.
Berlusconi replica anche alle dichiarazioni del giudice Esposito che, sulla sentenza di condanna per frode fiscale, parla di decisione collegiale e annuncia querele. “Posso solo dire che non me ne meraviglio. E’ stato proprio lui assolutamente dentro tutta l’operazione e non può che cercare di smentire la realtà dell’accaduto. Da lui non ci si può certo attendere una crisi di coscienza“.
Berlusconi definisce l’Anm “un organo politico al servizio di una parte. Io non solo non voglio screditare la magistratura, voglio al contrario che il nostro sistema giudiziario recuperi quella credibilità che molte vicende hanno gravemente compromesso. Comprese fra queste le rivelazioni del dott. Palamara, da cui tutti aspettiamo una completa ricostruzione di quanto è accaduto negli ultimi anni”.