AgenPress. Il Consiglio europeo si occuperà quasi esclusivamente – come è giusto che sia – delle grandi crisi geopolitiche che stanno attraversando e sconvolgendo il nostro tempo, a partire, ovviamente, dall’Ucraina.
Il 19 novembre scorso abbiamo ricordato i mille giorni dell’eroica resistenza ucraina alla guerra di aggressione russa. L’Italia ha ribadito, in ogni occasione internazionale, il proprio sostegno alla legittima difesa dell’Ucraina, alla sua indipendenza, alla sua sovranità territoriale: principi a cui abbiamo ispirato anche la nostra azione come Presidenza G7, nel corso della quale abbiamo raggiunto l’accordo per mettere a disposizione di Kiev una linea di credito da 50 miliardi di dollari, un prestito che sarà presto erogato e che sarà garantito dagli extraprofitti sui beni russi immobilizzati in Europa. Si è trattato di un lavoro estremamente complesso, che ha portato a un risultato estremamente importante. Si è trattato di un successo della Presidenza italiana del G7.
E in questa fase, desta particolare preoccupazione la sistematica azione russa volta a colpire le infrastrutture energetiche ucraine, in vista dell’inverno. Garantire la loro sicurezza, così come quella della centrale nucleare di Zaporizhzhia, è per noi un obiettivo fondamentale. L’Italia continua, inoltre, a sostenere finanziariamente e politicamente le iniziative europee in favore dell’Ucraina, partecipando alla missione militare di addestramento EUMAM, alla missione civile di assistenza EUAM e al sostegno militare, tramite lo Strumento europeo per la pace.
La fine della guerra e la costruzione di una pace giusta, complessiva e duratura, fondata sui principi della Carta ONU, rimangono i nostri obiettivi, perché è interesse vitale dell’Italia e dell’Europa il mantenimento di un sistema di regole basato sul rispetto del diritto internazionale. Come ho già detto tante volte in quest’Aula, da membro dell’opposizione e da Capo del Governo, non c’è alcuna convenienza per noi a vivere in un mondo basato sulla forza delle armi e della sopraffazione. Vogliamo continuare a spendere ogni energia in questa direzione, coinvolgendo, in questo sforzo, anche altri attori globali, per giungere il prima possibile a una pace giusta.
Proprio per questa ragione, l’Italia continuerà a fare la propria parte anche nel rafforzamento delle sanzioni, assistendo le imprese che svolgono la loro attività, nel rispetto delle stesse. Abbiamo sostenuto la recente adozione del quindicesimo pacchetto di sanzioni, mentre già un sedicesimo è in corso di elaborazione. L’incontro che avrò con il Presidente Zelensky alla vigilia del Consiglio europeo, insieme ad altri leader europei e al Segretario generale della NATO, Rutte, permetterà di ribadire questi principi e di riaffermare la linea di azione comune. Si tratta di un’occasione importante anche per discutere del futuro del conflitto, mantenendo uno stretto coordinamento sui prossimi passi da compiere.
Come sempre, guardare al futuro dell’Ucraina significa anche immaginare la sua ricostruzione, che va sostenuta insieme alle istituzioni finanziarie internazionali e al settore privato. Il 10 e 11 luglio 2025 l’Italia ospiterà la Conferenza sulla ricostruzione, importante evento sul quale il Governo è già al lavoro e per il quale conta sul sostegno di tutte le forze politiche e di tutto il sistema Italia.