AgenPress. “Irene Tinagli accusa Matteo Salvini sul Mes, ma a dare versioni incomplete e strumentali delle misure è proprio lei. Parla di modifiche al vecchio Mes e richiama la proposta di regolamento delegato della Commissione del 19 giugno, che in realtà inserisce solo una nuova tabella. Non esiste altra deroga formale al complesso e pericoloso quadro di sorveglianza che si intreccia tra trattati Ue, trattato del Mes e regolamenti europei.
Una volta legati mani e piedi al Mes, il commissariamento stile troika dell’Italia rimane un pericolo più che concreto e una presidente di Commissione dovrebbe saperlo. La stessa commissione e il direttore generale del Mes, nelle loro comunicazioni e nella analisi di sostenibilità del debito italiano propedeutica all’accesso al Mes, ribadiscono l’applicabilità della sorveglianza prevista dall’art. 14 del regolamento 472/2013, la permanenza del monitoraggio post-programma sino al pagamento del 75% del debito, nonché la possibilità di valutare la necessità di ‘misure correttive’, anche a tutela del credito privilegiato concesso dal Fondo.
Lo stesso Eurogruppo, a maggio, ha sottolineato come monitoraggio e sorveglianza per il Pandemic Crisis Support debbano restare ‘in linea con il quadro normativo dell’Ue e le rilevanti linee guida sul Mes’, ribadendo in seguito l’obbligo per gli Stati finanziati di ‘rafforzare i propri fondamentali economici e finanziari, coerentemente con i meccanismi di sorveglianza e coordinamento economico e fiscale dell’Ue’. In altre parole: la sorveglianza e gli obblighi legati al Mes sono confermati.
Affermare, come fa Irene Tinagli, che i fondi si possano utilizzare per altro oltre che a spese sanitarie, è un azzardo, dal momento che le spese dirette e indirette sono relative solo alla ‘cura o prevenzione relativa alla pandemia da Covid-19’. Anziché attaccare Salvini e puntare il dito contro la Lega, il Pd, per una volta almeno, dica la verità agli italiani sulle condizionalità e sugli obblighi del Mes: se vogliono la troika in Italia per stare al potere, lo dicano apertamente”.
Così in una nota gli europarlamentari della Lega componenti della commissione Econ, Marco Zanni, presidente gruppo ID, Francesca Donato, Valentino Grant, Antonio Maria Rinaldi, in risposta alle parole di Irene Tinagli, europarlamentare Pd e presidente commissione Econ.