AgenPress. “Premesso che le leggi vanno rispettate, il condono ai no vax svela il meccanismo del furbo che la fa franca. Parlo del furbo che per scelta non si è vaccinato ma ancora non aveva pagato la multa, contrapposto magari al fesso che, no vax lui pure, nonostante gli effetti negativi sulla sua vita aveva comunque deciso di pagare. Ricordo che nel momento di emergenza pandemica ciò che era necessario e disponibile era un vaccino efficace e sicuro, ed era interesse dello Stato che venisse diffuso nel modo più veloce possibile.
Magari il vaccino non è riuscito a limitare come si sperava la diffusione del virus, ma ha contribuito a ridurre la gravità della malattia per i vaccinati e al contempo ridurre i malati negli ospedali, e quindi i costi sanitari che erano elevatissimi. Io credo che nel caso specifico l’elemento di discussione è quello della costrizione alla vaccinazione, che però è stata una scelta politica e non certo tecnico-scientifica. Chi all’epoca gestiva l’emergenza ha dovuto bilanciare l’interesse del singolo che voleva scegliere per sé, all’interesse collettivo di avere un’immunità e una difesa al più presto”.
Lo ha dichiarato il Prof. Fabrizio Pregliasco ai microfoni di Radio Cusano, intervenuto nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, in merito al condono effettuato dal Governo per le multe comminate a chi non aveva fatto il vaccino contro il Covid.
Pregliasco prosegue “devo dire che questo non è l’unico episodio che solletica la pancia ai no vax; tutta la maggioranza, esclusa una parte di FI che si è detta contraria, ha sempre rivendicato questa posizione di supporto nei loro confronti. Fin dalla campagna elettorale hanno detto che avrebbero fatto delle riforme in questo senso, e io credo che essendo una decisione politica questo sia anche giusto, per una volta la politica ha fatto quello che ha promesso”.
Riguardo il fatto che la costrizione possa essere uno strumento efficace nella lotta a una pandemia commenta “i dati ci dicono che la copertura vaccinale è stata efficace quindi probabilmente è servito, ma credo che uno strumento del genere possa generare problemi in futuro. Il tema- specifica- è che questo strumento del condono è solo una parte di un meccanismo che punta alla delegittimazione della scienza, e in questo senso mi riferisco alla commissione parlamentare sul Covid, istituita da noi, che sta ascoltando chiunque.
L’unico obiettivo purtroppo è quello di delegittimare chi in quel momento ha dovuto gestire l’emergenza, svalutando la gestione fatta in quei momenti critici dalla parte politica che governava. Ma questo non accade sfortunatamente solo da noi- chiosa Pregliasco- anche in USA la commissione vede due fascicoli di giudizio opposto rispetto la gestione dell’emergenza, uno democratico e uno repubblicano”.
Il virologo termina il proprio intervento rispondendo a chi lo accusa di conflitto di interessi per le sue collaborazioni e finanziamenti avuti con aziende farmaceutiche “posso tranquillamente affermare che è vero che io ho collaborato e preso soldi da aziende farmaceutiche. Ma questo è la normalità nel nostro campo. Nella ricerca è la prassi che uno scienziato collabori con le aziende nello sviluppo di medicinali o vaccini.
Ma il tutto è estremamente trasparente, ci sarebbe conflitto di interessi nel caso non lo fosse. Il punto- conclude Pregliasco- è che questa tipologia di domanda fa riferimento a quell’aspetto di cospirazione e sfiducia nel sistema che queste persone hanno e che a loro volta alimentano le posizioni e le argomentazioni dei populismi”.