AgenPress – “Ci sono centinaia di miglia i di morti, noi dobbiamo chiudere questa stagione tremenda, però la stagione non si può chiudere con la sconfitta dell’Ucraina perché daremmo ragione alla Russia che pensa che chi è più forte poi decide la politica internazionale”.
Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Ci sono invece della regole che vanno rispettate. Questo è il nostro obiettivo: lavoreremo come europei insieme agli Stati Uniti per difendere l’Ucraina, ma nello stesso tempo per raggiungere la pace. Quindi mi auguro che entro il 2025, come dice lo stesso Zelensky, si possa arrivare a una conclusione di questa guerra”.
Riguardo alla coalizione di centrodestra “è una coalizione solida, voglio rassicurare tutti i cittadini e tutti gli elettori che il governo andrà avanti, continuerà a lavorare per fare le riforme, per affrontare una situazione economica che non è sempre semplice: andrà fino alla fine della legislatura. E’ una coalizione politica solida che è nata per la volontà di Silvio Berlusconi, quindi non c’é alcun pericolo”.
Sull’emendamento proposto dalla Lega per diminuire il canone Rai di 20 euro “non c’é nessuna polemica, nessuno scontro politico. Certo, siamo tre partiti differenti e su alcune questioni possono esserci delle differenze”, ha commentato Tajani.
“L’unica cosa dove c’é stato un confronto è che noi, come annunciato, non abbiamo votato un emendamento proposto dalla Lega, che non era uscito dal Consiglio dei ministri, per diminuire il canone Rai di 20 euro – ha ricordato il vicepremier – era una proposta che sarebbe costata alle casse dello Stato 430 milioni perché bisognava ripianare il buco della Rai, che sarebbe fallita senza gli introiti di quella parte di canone, che vale 50 centesimi per ogni cittadino italiano all’anno. Quindi era una scelta che non avrebbe provocato nessun beneficio ai cittadini”.
Invece, ha aggiunto Tajani, “noi diciamo utilizziamo quei 430 milioni per tagliare le tasse, per ridurre l’Irpef, ma magari anche per aumentare le pensioni minime e magari per vedere se si possono ridurre le liste d’attesa: si trattava soltanto di spendere meglio e di concretizzare un taglio vero delle tasse. Tutto qua: non c’é nessuna polemica, nessuno scontro politico. Era su un emendamento dove c’erano differenze”.