AgenPress. “L’Anica, dal 2017 ad oggi, ha rafforzato il suo ruolo ed ha più che raddoppiato la sua forza: dai 91 associati (2017) agli attuali 203, con il passaggio dalle 3 Sezioni alle 6 Unioni, più l’Associazione aderente Cartoon Italia. La trasformazione costante dei modelli produttivi e distributivi vede l’ANICA all’avanguardia in Europa nell’avere accolto gli streamers, parte imprescindibile dei mercati contemporanei e strumento fondamentale per la diffusione – insieme al lavoro dei nostri Distributori internazionali – di contenuti italiani nel mondo.
Allo stesso tempo, l’apertura verso le nuove modalità di creazione, distribuzione e fruizione digitali marca la capacità di ANICA di interpretare, assecondare e auspicabilmente concorrere a guidare molti cambiamenti in atto e di imminente sviluppo. Il consolidamento delle nostre Imprese Tecniche in questo panorama trasformativo si associa alle sfide legate all’ingresso dell’IA nei modelli creativi, produttivi, gestionali – che riguardano ormai la totalità delle nostre imprese associate. Il settore dell’animazione rappresenta mondi preziosi e vitali, che troppi tendono a sottovalutare.
La disponibilità di tecnologie molto flessibili e l’attenta analisi dei costi concorrono a un panorama creativo e produttivo in incessante trasformazione in Italia e nel mondo e i dati lo dimostrano: la Film Commission di Abu Dhabi certifica che, grazie al tax rebate, per ogni dirham speso se ne sarebbero registrati oltre tre a beneficio dell’economia dell’Emirato e uno studio della Spain Film Commission afferma che ogni euro investito in base al programma di incentivi avrebbe prodotto in Spagna un impatto economico di nove euro.
La realtà è che la competizione è in pieno sviluppo: il Governatore della California ha annunciato che il Tax Credit Program dello Stato dovrà passare dagli attuali 330 milioni di dollari a più del doppio; 750 milioni di dollari, anche per scongiurare una perdita di attrattività di Hollywood rispetto ad altri Stati USA, oltre che a diversi concorrenti internazionali. L’Italia non deve dunque perdere la posizione acquisita in questi ultimi anni. Dall’entrata in vigore della Legge Franceschini del 2016, le risorse statali per il Fondo Cinema audiovisivo sono passate da 400 milioni ai 750 per il 2023, e ai 696 per il 2024, con previsione per il 2025 alla stabilizzazione su 700 milioni. L’alternarsi di governi in questi otto anni non ha mai interrotto la condivisione del sostegno per le politiche pubbliche per cinema e audiovisivo.
Anche la manovra di Bilancio per il 2025 riflette il mantenimento dell’impegno preso dal neo-Ministro Giuli nel corso dell’incontro con ANICA del 22 Ottobre scorso per la conferma delle risorse, attraverso una precisa indicazione data dal MIC al MEF. La posizione dell’Associazione è netta, anche a fronte di inutili polemiche su tali risorse: solo la certezza dei finanziamenti e la stabilità delle norme possono mantenere l’Italia nella posizione di crescita competitiva in cui si è posizionata.
Tutti sono – o dovrebbero essere – consapevoli dei benefici di sistema che derivano da queste industrie: per la crescita economica, per una qualificata e robusta occupazione, per attirare investimenti esteri, per contribuire al soft power dell’Italia, per attirare e consolidare flussi turistici, spesso di fascia alta”. Lo ha detto Francesco Rutelli nel corso della presentazione del suo Rapporto di fine mandato, dopo otto anni di presidenza, agli associati Anica, ricevendo unanime ringraziamento.