AgenPress. Una cinquantina di frequentatori della moschea di Viale Jenner ha accerchiato e aggredito Klaus Davi che stava svolgendo una serie di interviste e servizi sulle prossime elezioni americane e l’orientamento del mondo islamico sul tema.
Il giornalista è stato prima accerchiato da una cinquantina di arabi che per strada lo hanno spintonato e hanno tentato di sottrargli il registratore. Riuscito a divincolarsi, Davi si è rifugiato in un bar vicino al luogo di culto dove gli uomini lo hanno inseguito fino all’interno del locale e gli hanno intimato di consegnare loro telecamera e microfono.
Pochi minuti dopo un acceso confronto fra il giornalista e i frequentatori della moschea alla presenza di numerosi testimoni, tre agenti della Digos (non allertata dal massmediologo che era impegnato ad evitare il peggio) sono entrati nell’esercizio, lo hanno prelevato e caricato di tutta fretta sulla macchina e scortato verso la sua abitazione.
La macchina della Polizia è stata presa a pugni e calci dal gruppo, molti dei quali – secondo quanto riferito dagli agenti della Digos di Milano allo stesso Davi – erano muniti di lame e coltelli. Il giornalista, fortunatamente illeso, ora si trova lontano dal luogo dell’aggressione. “Se non fossimo intervenuti noi ti avrebbero linciato”, ha detto uno degli agenti a Klaus Davi.