AgenPress. La produzione di cocaina ha registrato un aumento esplosivo (+53%) nel 2023 in Colombia, raggiungendo un livello che rappresenta un record storico. Ha raggiunto le 2.664 tonnellate – secondo il rapporto reso pubblico ieri a Bogotà.
Le zone in cui si coltiva la coca, la pianta le cui foglie costituiscono la materia prima per la produzione di cocaina, sono le zone in cui la Colombia è il paese con la maggiore produzione al mondo, anch’essa aumentata del 10%, estendendosi oggi a 2.530.000 ettari di territorio colombiano.
La produzione è localizzata per il 4% nei parchi nazionali, per il 10% in aree protette indigene, per il 14% in terreni forestali e per il 20% in territori afrocolombiani.
Nelle zone con i maggiori raccolti di coca, il 98% del territorio è controllato da almeno un gruppo armato. In alcune città vicine alle aree di produzione, l’economia clandestina della cocaina rappresenta oltre il 42% dell’economia locale.
Le organizzazioni armate coinvolte nel traffico di droga, come l’ELN (Esercito di Liberazione Nazionale), gli ex dissidenti delle Farc, o anche i paramilitari, “mantengono rapporti con la criminalità organizzata internazionale, che si concentra sulla produzione e sul traffico di cocaina”.
Ci sono più consumatori di cocaina in America che in qualsiasi altra regione (del mondo), ma la percentuale di persone che hanno dichiarato di aver fatto uso di cocaina nell’ultimo anno è stata più alta in Australia, seguita da Stati Uniti ed Europa occidentale.
Secondo il rapporto, lo scorso anno il Nord America, l’Europa centrale e occidentale e il Sud America sono stati i maggiori mercati di consumo di cocaina in termini di numero di consumatori.