Open Arms. L’avv. Bongiorno chiede l’assoluzione di Salvini perché il fatto non sussiste. Tutelare l’interesse dello Stato

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AgenPress –  “Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti soccorsi, ma ha opposto innumerevoli rifiuti e dall’1 al 14 agosto del 2019 ha scelto di bighellonare anzichè andare nel suo Stato di bandiera, la Spagna”. Inizia così l’arringa difensiva dell’avvocato Giulia Bongiorno, legale del ministro Matteo Salvini, sotto processo a Palermo per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per non aver fatto sbarcare i migranti soccorsi dalla nave Open Arms ad agosto del 2019.

“Il 10 agosto Open Arms sì rifiutò di far sbarcare a Malta i migranti. Depositerò una memoria per documentare che dal 15 al 20 agosto Open Arms aveva tantissime soluzioni e non solo quelle note e che c’era comunque sempre la porta lasciata aperta della guardia costiera. Ai migranti bastava infatti dichiarare di non adattarsi alla convivenza per scendere senza controlli, bastava solo dire ‘soffro di stress'”, spiega Bongiorno.

“Documenteremo inoltre quanto successe dal 18, quando Open ricevette l’ordine di andare in Spagna dalle autorità spagnole e rifiutò. Uno venne ritenuto troppo distante. Le si propone allora una scorta italiana e poi il porto di Palma di Maiorca e oppose un nuovo rifiuto”, dice. “E allora una cosa sono i diritti altro è la pretesa. Esiste diritto allo sbarco ma non a scegliere dove come e quando fare sbarcare i migranti”.

“Open Arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perchè qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta”, ha aggiunto Bongiorno.

“Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa. – spiega – Alle 8 si registra una accostata, un cambio repentino di rotta e alle 8.30 un cambio di velocità. Cosa è accaduto?”, si chiede la penalista che ipotizza che la ong spagnola avesse un “appuntamento” per prendere a bordo i profughi.

“Nella decisione del Tar del 10 agosto non c’era alcuna sospensione o annullamento del divieto di ingresso della Open Arms, i giudici si limitano a consentire l’ingresso nelle nostre acque per garantire assistenza alle persone soccorse più bisognose. Il Tar non parlava di annullamento, diceva solo che, in attesa di discutere, si doveva dare assistenza”.

“Non ho mai parlato di processo politico, ma è necessario capire i contesti politici. E allora la lettera che Conte scrive al Corriere della Sera nel 2019, in piena crisi di governo e col caso Open Arms aperto, non è un modo per mollare Salvini. Conte, infatti, esclude categoricamente che la sua volontà fosse di far sbarcare i migranti e distingue quel che vuole per i minori da quel che vuole per gli altri. E fa capire di non aver mai detto che i migranti potevano scendere”.

“La Open Arms era alla fonda e non in pericolo perché l’equipaggio e i migranti erano in condizioni di essere ridossati e avevano inoltre piena e continua assistenza sanitaria. Sulla nave c’era un via vai di medici e psicologi e ai migranti fu perfino consentito di andare a fare compere. E comunque tutto ciò che riguarda le condizioni a bordo, sarebbe oggi di competenza di Salvini visto che è ministro dei Trasporti. Ma all’epoca Salvini era al Viminale e l’Interno non c’entrava nulla”, ha detto ancora nella sua arringa escludendo che a bordo ci fossero problemi igienici o un’emergenza sanitaria, ha poi precisato che non si può sostenere che un posto sicuro, un place of safety, per essere tale debba avere requisiti ulteriori a quelli previsti dalle normative che sono la possibilità di offrire “cibo, riparo e cure mediche”.

“Tra i migranti della Open Arms non ci fu nessun tentativo di suicidio. Uno non si suicida buttandosi da due metri col salvagente. Piuttosto, trovandosi a pochi metri dalla costa, e con la sicurezza di essere soccorso dalle motovedette, tentavano di raggiungere la costa specie dopo essere stati costretti a bighellonare in mare dalla ong per giorni”.

“In sole due ore ben 9 persone vennero fatte scendere dalla Open Arms sostenendo di vivere condizioni di stress o di essere incompatibili con altri migranti, senza bisogno di attestare problemi di salute. E questo perché la Guardia Costiera italiana aveva aperto un canale perchè voleva aiutare i profughi e chiunque non si adattasse alla vita sulla nave, indipendentemente da problemi di salute”.

“Cioè se dicevi ‘non mi adatto alla vita a bordo’ potevi scendere.  Allora mi chiedo: che sequestro di persona è se uno può sbarcare facendo semplicemente presente che non si adatta alla vita della nave? O se dichiarando di avere problemi di insonnia e stress esce senza alcun controllo.”

“Cioè se Open nota che basta fare queste dichiarazioni per far scendere 9 persone in due ore, perché non sbarca tutti? – si chiede – Perché non vivevano condizioni di disagio? E allora o stavano bene o Open poteva tranquillamente farli scendere il 16 agosto”. “A un certo punto  sarebbe bastato solo mandare una email coi moduli già compilati sulle condizioni a bordo per farli scendere. L’Italia si è messa in ginocchio. E tu sequestrato davanti al carceriere che ti chiede un’email che fai? volti le spalle?”

“I confini, contrariamente a quanto si pensa, non sono strumenti di discriminazioni ma uno scudo della pace. Se non ci fossero regnerebbe il caos”, ha concluso Bongiorno chiedendo  l’assoluzione del leader della Lega “perché il fatto non sussiste”.

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