AgenPress. Si è svolto a Roma presso Palazzo Wedekind l’Italian Innovability Forum organizzato da Remind in collaborazione con il Parlamento Europeo Ufficio Italia e Enea.
Tra gli autorevoli relatori del mondo dell’economia e delle istituzioni che hanno preso parte alla discussione insieme a Paolo Crisafi presidente di Remind anche Renato Loiero Consigliere del Presidente del Consiglio Meloni, Paolo Grasso Capo di Gabinetto del Vicepresidente del Consiglio Salvini, Marco Rago Consigliere del Vicepresidente Tajani, Luigi Fiorentino Capo Dipartimento Informazione e Editoria della Presidenza del Consiglio, Alessandra Gallone Consigliere del Ministro dell’Università e della Ricerca, Serafino Sorrenti Chief Information Security Officer della Presidenza del Consiglio, Salvatore Carroppolo Direttore Affari Generali Dipartimento Pnrr del Mase e Alberto Petrucci Direttore Dipartimento Economia e Finanze della Luiss.
Nel corso dell’Innovability Forum by Remind è stato, annunciato dal Sottosegretario all’Economia e alle Finanze Lucia Albano l’avvio dei lavori della cabina di regia per la valorizzazione del mattone di Stato presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’importanza del ruolo della cabina di regia è stata ribadita dallo stesso Ministro Giancarlo Giorgetti nel corso della conferenza stampa sulla legge di bilancio.
Un Focus sul Walfare Sostenibile ha visto protagonista il Viceministro al Lavoro e alle Politiche Sociali Maria Teresa Bellucci. La giornata dedicata all’innovazione e alla sostenibilità ha visto il commento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin che si è soffermato sulla fondamentale necessità di collaborazione tra Pubblico e Privato e sull’adozione di buone pratiche anche comportamentali come promosse da Remind.
Tra i protagonisti di Italian Innovability Forum by Remind Nicola Procaccini Copresidente Gruppo ECR del Parlamento Europeo ha così dichiarato: “Devo dire che il mio contributo inizia da una riflessione amara, quella di un aforisma molto in voga: “Gli americani innovano, i cinesi copiano, gli europei regolamentano”. Purtroppo, questa affermazione è amara perché è vera. L’Europa ha perso un po’ di dinamicità nell’innovazione, concentrandosi, in parte giustamente e in parte troppo, sulla creazione di nuove regole che possano contenere le innovazioni. Ora, credo che, ripeto, se in parte sia giusto, in parte invece bisogna avere un maggiore coraggio.
Maggiore coraggio, naturalmente, presuppone anche i conseguenti investimenti economici. A me piace molto il titolo “Italian Innovability Forum” promosso con grande passione da Remind, perché parla della sostenibilità, o meglio, dell’innovazione come chiave per interpretare e sostenere la sostenibilità. La sostenibilità, come sapete, è stato il mantra, quantomeno della scorsa legislatura europea. Un po’ tutto è ruotato attorno al concetto di sostenibilità. Anche qui, in parte è giusto, in parte si è esagerato, perché, come sapete, è stata sacrificata la competitività e molti altri aspetti di natura, diciamo, squisitamente sociale, geopolitica e quant’altro. Però a me piace considerare l’innovazione come la leva per consentire che sia sostenibile la sostenibilità. Mi spiego meglio: penso all’agricoltura, per esempio, che spesso è stata messa sul banco degli imputati perché, in qualche modo, colpevole di danneggiare l’ambiente e la natura.
Ora, a me è capitato, vi racconto un piccolissimo aneddoto, di conoscere proprio all’inizio del mio mandato parlamentare un ragazzo che era nel penultimo anno di un istituto tecnico agrario. Questi mi chiedeva aiuto perché aveva realizzato un sistema di rilevamento in tempo reale attraverso dei sensori nel terreno. Quindi, parliamo del campo dell’agricoltura, come dicevo, capaci di rilevare il fabbisogno della coltivazione in termini di necessità di acqua, di fitofarmaci, eccetera eccetera. Ovviamente voi sapete che, prendiamo l’acqua: troppa acqua alla pianta fa male, e troppa poca fa male. Il tipo di fitofarmaco, lo sappiamo, è soggetto a un tentativo giusto di contenere l’utilizzo dei fitofarmaci. Ebbene, che succede?
Attraverso dei diffusori collegati a questi sensori veniva erogato il giusto quantitativo di acqua, insieme alla corretta tipologia e quantità di fitofarmaco, affinché la pianta crescesse sana e, quindi, fosse naturalmente capace di produrre ortaggi. Ora, capite bene da questo piccolo esempio come si possa facilmente inquadrare il tema del convegno, ovvero la possibilità, attraverso l’innovazione tecnologica, di fare un favore sia all’ambiente sia alla natura, poiché l’acqua, per esempio, è un bene prezioso che dobbiamo imparare a tutelare meglio. Dall’altro lato, si è in grado anche di aiutare il produttore, cioè l’agricoltore, sostenendo così il suo reddito. Questo rappresenta un tipico caso di innovazione a supporto della sostenibilità, come dicevo prima. Ne avrei potuti fare molti altri. Questo ragazzo, solo per dirvi, aveva ricevuto un’offerta da Bosch per acquisire questo brevetto; l’ho incontrato tempo dopo e ce l’ha fatta a rimanere autonomo.
Adesso è lui stesso a produrre, grazie al sostegno, in parte pubblico e in parte privato, di investitori. È stato capace di mettere sul mercato questo suo brevetto e probabilmente, me lo immagino, che tra qualche anno sarà una sorta di Bill Gates. Mi piaceva citare un caso specifico perché è emblematico di come questo tema sia centrale e possa essere applicato al campo dell’agricoltura, ma anche a un’infinità di altri settori.
L’innovazione, purtroppo, ha dei costi e il privato spesso non è in grado di sostenerli, dato che i ritorni arrivano in tempi chiaramente non immediati. In questo senso, è importante che ci siano investimenti privati, ma che anche il pubblico sia capace di fare la propria parte. Continueremo il dialogo con Remind per meglio apprendere questi temi che considero centrali”.