AgenPress – “Non soltanto rispettiamo gli obiettivi che ci siamo dati, ma addirittura facciamo meglio. Ritengo che la credibilità sia fondamentale. Questo governo deve dare un messaggio di credibilità e quello che promettiamo lo facciamo”.
Lo ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti commentando la manovra di governo nel corso dell’evento di Bloomberg Future of Finance Italy. Il ministro ha detto anche che verranno tassati “i profitti e i ricavi, e sarà uno sforzo che l’intero Paese deve sostenere ovvero individui, ma anche società piccole, medie e grandi”.
“Siamo impegnati in un percorso particolarmente esigente di rientro. Rientreremo sotto il 3%” in termini deficit “nel 2026, mentre altri come la Francia lo faranno nel 2029”.
I dati di finanza pubblica, ha precisato Giorgetti, “per quest’anno andranno meglio di come abbiamo comunicato ai mercati e alla Commissione”, visto che l’obiettivo di deficit del 4,4% “sembrava irrealistico e ora è stato aggiornato al 3,8%, quasi un unicum nel contesto europeo”.
“Continuiamo a ritenere che l’obiettivo dell’1%” di crescita del Pil quest’anno “sia realistico e se non sarà l’1% sarà un dato molto molto prossimo a quel risultato” ha dichiarato ancora Giorgetti, spiegando che è stata fatta la previsione “quando non c’era consenso su questo perché i nostri modelli econometrici, che si sono dimostrati affidabili, dimostravano questa possibilità. Oggi l’andamento conferma queste aspettative” anche se “è chiaro che la situazione internazionale in qualche modo condizionerà l’economia mondiale e del nostro Paese”. In questo contesto, “la manifattura, l’industria non va bene ma è più che compensata dai servizi” e al momento l’Italia fa “meglio di altri” in Europa.
Il ministro Giorgetti ha anche aggiunto che “ci sarà una chiamata alla contribuzione, ragionato e razionale, per tutti, non solo per le banche” ma anche per altri settori che hanno beneficiato della congiuntura come la difesa. “Le aziende – ha specificato – non fanno beneficenza e i contributi volontari non esistono” ma “esiste la stella polare che è l’articolo 53 della Costituzione” in base al quale “tutti sono chiamati a contribuire per le loro possibilità alle necessità della nazione” visto che l’Italia è impegnata in un “percorso particolarmente esigente di rientro” riportando il deficit sotto il 3% nel 2026, mentre la Francia conseguirà questo obiettivo nel 2029.