AgenPress – “Sui lavoratori stranieri vittime di caporalato, c’è un intervento in collegamento con tutto quello che è stato già fatto contro questi reati. Ora interveniamo su un reato che è contro la persona, individuando un sistema di protezione aggiuntivo per chi denuncia casi di sfruttamento o collabora attivamente nelle attività di accertamento: introduciamo uno speciale permesso di soggiorno della durata iniziale di 6 mesi, rinnovabile per un ulteriore anno e prorogabile ulteriormente”.
Così la ministra del Lavoro, Marina Calderone, in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto legge sui flussi dei migranti e l’ingresso dei lavoratori stranieri, aggiungendo che “ampliamo” la platea dell’Assegno di inclusione riconoscendolo alle “vittime di sfruttamento lavorativo”.
C’è “un percorso di accompagnamento ad un’inclusione sociale e lavorativa delle vittime di sfruttamento”, attraverso la piattaforma Siisl “prendiamo in carico queste persone, le accompagniamo attraverso la formazione e il reinserimento sociale al lavoro assegnando loro anche una protezione economica con il riconoscimento dell’Assegno di inclusione. Lo ampliamo quindi alle vittime di sfruttamento lavorativo”.
A queste persone, prosegue quindi la ministra, “sarà riconosciuto il beneficio del patrocinio a spese dello Stato e in questo modo noi riteniamo di poter contribuire a porci come obiettivo quello di eliminare le situazioni che pongono i lavoratori stranieri in condizioni di sfruttamento e di soggezione psicologica rispetto a un datore di lavoro”.
In più “individuiamo questa fattispecie, mettiamo in protezione le vittime da sfruttamento che collaborano con la giustizia e quindi denunciano. Le mettiamo in protezione rispetto all’ipotesi di punibilità del reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. In questo caso questa tipologia di permesso di soggiorno non rende punibile questo tipo di reato, ovviamente per le persone che collaborano”.