Banche. Giorgetti: chiediamo uno sforzo collettivo. Non significa tassare gli extraprofitti ma tassare giustamente i profitti

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AgenPress – “Le banche sono andate particolarmente bene per una singolare coincidenza di andamento dei tassi, adesso cambierà probabilmente l’indirizzo. Quindi noi semplicemente consapevoli dell’interesse generale del Paese, consapevoli che lo Stato ha fatto la sua parte e l’ha fatta in modo significativo quando si è trattata di mettere la garanzia pubblica in periodo Covid su tanti finanziamenti da parte del sistema bancario, e questo sappiamo tutti perfettamente che cosa significa e beneficia anche del sistema. Poi ci sono quelli che sono comportati molto bene come la Popolare di Sondrio, ma magari c’è qualcun altro che ha fatto anche un po’ il furbo, perché in Italia c’è questo tipo di cultura. Quindi vedo qualcuno che ironizza”.

Lo ha affermato il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, in un incontro alla Banca Popolare di Sondrio. “La tanto discussa imposta sugli extraprofitti è diventato un modello di riferimento a livello europeo perché ha contribuito alla patrimonializzazione delle banche italiane e proprio la Banca centrale europea l’ha indicata come modello da seguire”.

“Discutendo come facciamo con tutti discutiamo anche col settore bancario, ma non solo, su come potranno concorrere, come dice l’articolo 53 della Costituzione, allo sforzo collettivo che tutti quanti siamo chiamati a fare”.

“Al netto di questo è chiaro che nel momento, in cui il Paese è chiamato a fare uno sforzo, noi ovviamente taglieremo tante spese, cercheremo di economizzare e fare efficienza e chiameremo un po’ a concorso anche chi ne ha le possibilità, come dice l’articolo 53 della Costituzione, chi in qualche modo in questo momento registra performance, dopodiché questo non significa tassare gli extraprofitti ma tassare giustamente i profitti”.

“E’ chiaro che se in questo momento vado a vedere l’industria degli armamenti e siccome ci sono le guerre probabilmente vanno particolarmente bene. Le assicurazioni, magari quando non circolavano le auto perché era tutto bloccato e continuavano a far pagare i premi assicurativi andavano particolarmente bene”.

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