AgenPress. Abbiamo avuto in questi anni tante occasioni di incontro, sempre felicemente positivi, sempre di piena intesa. Ma questa è la mia prima visita di Stato in Germania,è questa la forma più alta della presenza, per sottolineare il grande rapporto che lega Germania e Italia.
La Germania per l’Italia non è soltanto un Paese co–fondatore dell’Unione, un alleato nella NATO, ma è un partner imprescindibile sotto ogni profilo della convivenza e delle relazioni.
Stiamo attraversando una fase di grande collaborazione bilaterale, di grande collaborazione in ambito governativo, in ambito istituzionale.
Come il Presidente Steinmeier ha poc’anzi rammentato, a novembre scorso è stato stilato, sottoscritto, il Piano d’azione che crea una cornice concreta di sviluppo, di collaborazione tra i nostri Paesi.
Le nostre economie sono strettamente connesse. Lo dimostrano sia il livello elevatissimo dell’interscambio, sia il livello degli investimenti diretti, reciprocamente in Germania e in Italia.
La nostra collaborazione abbraccia tanti settori e, vorrei sottolineare, soprattutto settori altamente tecnologici, cioè proiettati verso il futuro. Perché, in questo, Germania e Italia hanno finalità e interessi condivisi.
Come sottolineava poc’anzi il Presidente Steinmeier, per quanto riguarda la transizione energetica, che è un punto fondamentale per il futuro, per le nostre economie, per la vita della nostra società, per l’Europa.
Domani, nel polo delle Nazioni Unite, a Bonn, ci occuperemo dei problemi del cambiamento climatico, dei problemi, quindi, di come affrontare questi fenomeni con le terribili conseguenze che frequentemente registriamo ormai in Europa.
È evidente che una sfida di questo genere non può essere affrontata e vinta dai singoli Paesi, ma attraverso forti collaborazioni e solidarietà.
Naturalmente abbiamo registrato – e poc’anzi lo rammentava cortesemente il Presidente Steinmeier – la grande collaborazione culturale, storicamente intensissima, tra Germania e Italia. E noi siamo riconoscenti, perché alla Buchmesse di Francoforte l’Italia è quest’anno ospite d’onore.
Domani a Colonia vedremo alcune radici di questa grande collaborazione culturale, di questa grande unità culturale tra Germania e Italia.
Vedremo anche lì – anche questo è stato ricordato dal Presidente Steinmeier – una grande comunità di origine italiana, che rappresenta la grande comunità italiana che vive in Germania: 900 mila italiani vivono oggi in Germania, eleggendola a proprio Paese.
E il nostro rapporto bilaterale si avvale anche, nella sua intensità, di queste presenze, di questo elemento di unione che intercorre tra di noi.
Vi abbiamo collaborato con il Presidente. E lo ringrazio per aver avuto inizialmente lui l’idea del premio per la collaborazione tra i Comuni tedeschi e italiani che, biennalmente, celebriamo con grandi risultati, nelle forme di collaborazione che i nostri Comuni, insieme, svolgono ed esercitano, non soltanto numerose, ma anche di alta qualità.
Ringrazio anche il Presidente per la scelta di venire con me a Marzabotto, alla fine di questa visita di Stato, per dimostrare, insieme, testimoniandolo per nuove generazioni, il dovere della memoria, ma anche la possibilità, praticata e di successo, di costruire un futuro di pace.
Abbiamo parlato – come ha ricordato il Presidente Steinmeier – della condizione dell’Unione europea. Vi sono nuovi vertici dell’Unione chiamati a una quantità di impegni, che non sono soltanto di ordinaria amministrazione nei vari settori – pur così importanti, ciascuno di essi – ma lo sono, anzitutto, perché occorre recuperare, da parte dei vertici dell’Unione – la fiducia dei cittadini, in maniera che si alzi anche la partecipazione elettorale, che quest’anno si è fermata poco sopra il 50%.
E, peraltro, quello è stato un grande esercizio di democrazia. Tutto il continente raccolto nell’Unione europea, chiamato al voto insieme, è stato un grande esempio di democrazia per il mondo.
Io credo che Germania e Italia, insieme, abbiano la capacità e la responsabilità di sollecitare per la crescita dell’Unione, perché affronti con efficacia le sfide che ha di fronte. Con una quantità di problemi e di scelte coraggiose che vanno messe in cantiere ed esaminate da tutti i Paesi in maniera aperta, con un dialogo costruttivo, sperando che tutti abbiano questo atteggiamento costruttivo.
Personalmente credo che vi sia un’esigenza che riguarda essenzialmente tre punti. Il completamento del sistema finanziario dell’Unione, che è, allo stato,incompleto. Una grande moneta unica, di grande rilievo nel mondo, non può che avere alle spalle un sistema finanziario completo, e non parziale.
La difesa comune d’Europa, resa ineludibile dall’aggressione russa all’Ucraina.
E procedure decisionali più snelle e più veloci, più capaci di dare risposte ai problemi che nella comunità internazionale si presentano sempre veloci e richiedono risposte veloci. Se l’Unione non fosse in grado di fornirle, le fornirebbero altri protagonisti della vita internazionale, e verrebbe meno il contributo di civiltà, di senso della pace, della convivenza pacifica, della solidarietà che contrassegna Unione europea.
Come ha ricordato il Presidente Steinmeier, abbiamo parlato dell’Ucraina. L’Italia ringrazia la Germania per il sostegno così forte all’Ucraina.
Siamo, naturalmente, alla ricerca di una conclusione di questa sconsiderata avventura bellica iniziata dalla Russia, nella speranza che si possano trovare aperti spiragli per negoziati e una soluzione di pace.
Ma la pace non vuol dire sottomissione e abbandono dei principi della dignità di ogni Stato e del diritto internazionale, né sottomissione alla prepotenza di chi pensa di affermarsi con l’uso delle armi.
Per questo difendere l’Ucraina, e aiutarla a difendersi, sostenerla – come stiamo facendo – dal punto vista economico, finanziario, dal punto di vista delle prospettive di ricostruzione, dal punto di vista umanitario, dal punto di vista militare, è essenziale per difendere la pace ed evitare che a questa avventura sconsiderata ne seguano altre che trascinerebbero il mondo in una condizione ingovernabile e drammaticamente pericolosa.
Abbiamo parlato anche di una quantità di altri temi di grande rilievo.
Abbiamo parlato delle varie crisi che vi sono nel mondo, naturalmente, di quella del Medio Oriente, e degli allarmi che questo crea.
Siamo alla vigilia dell’anniversario dell’efferato atto terroristico di Hamas contro inermi cittadini israeliani, e stiamo vivendo in questi mesi le sofferenze drammatiche di tanti civili a Gaza, e dei rischi di estensione del conflitto nell’ambito mediorientale.
Ma non voglio occupare il vostro tempo, e vorrei concludere ringraziando molto il Presidente Steinmeier. La nostra personale amicizia, la nostra sintonia costante, riflette il rapporto intenso, crescente che vi è tra Germania e Italia.