G7 Cultura. Giuli: Italia leader mondiale in campo culturale e prima al mondo per i siti iscritti nel patrimonio mondiale Unesco

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In apertura dei lavori oggi Giuli aveva parlato dell’esperienza italiana del parco archeologico di Pompei, “racconta che nei fatti la cultura nella sua più ampia accezione, che va dai siti del patrimonio culturale alle industrie creative come il design può essere uno straordinario fattore di sviluppo sostenibile per il mondo. Lo è senz’altro per l’Italia, di cui costituisce una voce significativa  del nostro Pil e lo è per tutte le nazioni del mondo che sappiano preservare il proprio patrimonio materiale ed immateriale, che sono lingue locali , le tradizioni , l’artigianato, i saperi del cosmo oltre che dell’intelletto”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli, ha aperto così i lavori della giornata di chiusura del G7 Cultura a Napoli.

La giornata è proseguita nel Palazzo Reale con gli incontri bilaterali, il primo con la delegazione della Mauritania, alle 14 il bilaterale con l’India e, alle 14:30, con il Canada. Alle 16 i lavori si sono conclusi nel Teatro di Corte del Palazzo Reale con la conferenza stampa della presidenza italiana.

“Il governo ha creduto nella prospettiva di valorizzazione del sito archeologico di Pompei e ha investito insieme all’Unione Europea oltre 100 milioni di euro negli ultimi 10 anni per la messa in sicurezza, nuovi scavi e miglioramenti dei servizi del parco. In dieci anni è stata estesa in maniera significativa l’area aperta al pubblico, compiute scoperte archeologiche significative; i visitatori sono passati da 2,4 a 4 milioni all’anno. Questi risultati incoraggianti ci spingono ad investire nella valorizzazione di altri siti archeologici in una regione, la Campania, ricca di storia e cultura: è quello che faremo nei prossimi anni”, ha detto il ministro.

“Crediamo che l’Africa abbia risorse culturali straordinarie e vogliamo collaborare con i governi africani perché siano preservate, valorizzate, sviluppate, celebrate”. Lo ha detto sempre Giuli nel suo intervento. “Credo che l’Italia e gli altri Stati e le organizzazioni presenti a questo tavolo possono dare un grande contributo all’Africa nell’opera di valorizzazione del suo patrimonio culturale come volano di sviluppo sostenibile”. “La Tunisia e l’Eritrea, ad esempio, hanno siti archeologici di valore straordinario che possono rappresentare per quei Paesi quello che Pompei è diventato per l’Italia – ha sottolineato – La Nigeria è una grande potenza culturale mondiale e lo sviluppo delle sue industrie culturali e creative è una chiave preziosa per la crescita, la creazione di impresa, l’occupazione, in particolare per i giovani. E questo è valido per tutto il Continente”.

“L’Italia, che ha il maggior numero di siti culturali riconosciuti dall’Unesco come patrimonio mondiale dell’umanità, è pronta a offrire le sue competenze ai ministeri della Cultura africani per incrementare la presenza di loro siti ed elementi nelle liste del patrimonio materiale e immateriale dell’Unesco”. Giuli ha ricordato che la Tunisia e l’Eritrea, ad esempio, “hanno siti archeologici di valore straordinario che possono rappresentare per quei Paesi quello che Pompei è diventato per l’Italia”. “Il vice-ministro agli Affari Esteri, onorevole Edmondo Cirielli, che interverrà dopo di me, è l’autorità politica responsabile dei programmi di cooperazione internazionale dell’Italia ed è un grande esperto di Africa. Ci illustrerà le strategie italiane dell’aiuto allo sviluppo in particolare nei settori culturali – ha sottolineato – So che l’Unione Europea e gli altri partner G7 hanno una sensibilità e un’attenzione simile alla nostra su questo tema. E sappiamo anche dell’impegno per l’Africa degli altri Stati rappresentati oggi al tavolo, Brasile, India e Grecia”.

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