AgenPress. L’Unione europea è economicamente in ritardo rispetto agli Stati Uniti e dovrebbe continuare a emettere debito congiunto per migliorare la produttività e rafforzare la propria sicurezza, avverte Mario Draghi nel suo rapporto, definendolo un “problema esistenziale”.
L’Unione ha bisogno di un maggiore coordinamento nella politica industriale, di decisioni più rapide e di massicci investimenti se vuole tenere il passo economico con rivali come gli Stati Uniti e la Cina.
Dopo il successo dello storico piano di ripresa seguito alla pandemia di Covid, l’Ue dovrebbe “continuare a emettere strumenti di debito comune per finanziare programmi di investimento comuni volti ad aumentare la produttività e la sicurezza dell’Ue”.
L’Unione Europea ha bisogno di un investimento aggiuntivo di 750-800 miliardi di euro all’anno – pari al 5% del PIL – molto superiore all’1%-2% del Piano Marshall per ricostruire l’Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale.