AgenPress. Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia Viva, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla situazione economica. “Penso che per tirare su la saracinesca non basta il dpcm, quello serviva a chiudere. Col dpcm autorizzi ad alzare la saracinesca, poi bisogna dare le motivazioni agli imprenditori per riaprire. Se non c’è una spinta forte dallo Stato, è evidente che chi prima faceva 20 caffè e oggi ne fa 4, si chieda: chi me lo fa fare a riaprire? Noi abbiamo messo dei grandi cerotti con i decreti che sono stati fatti, ma non abbiamo messo quasi niente per il rilancio del sistema Paese.
Spero che gli Stati generali si concludano con provvedimenti chiave che entrino in Parlamento la sera stessa in cui finiscono gli Stati generali. Anche quando arriva un bonus, o la casa integrazione, bisogna capire che arriva meno di quello che la persona guadagnava prima. Quindi anche chi ha ricevuto questi ammortizzatori con prontezza comunque sta peggio di prima. C’è bisogno di far vedere una prospettiva, per questo insistiamo su provvedimenti che siano immediatamente efficaci per l’economia, primo su tutti lo sblocco dei cantieri. Abbiamo messo in quarantena i diritti degli italiani per 2 mesi, mettiamo un po’ in quarantena la burocrazia e cerchiamo di ripartire. A
bbiamo rinviato le tasse fino ad ora, bisogna avere la determinazione per cancellarle queste tasse. Ci sarà un’emergenza occupazionale gigantesca, per questo serve una grande operazione di decontribuzione, taglio del costo del lavoro per permettere alle imprese di fare anche nuova occupazione. Noi abbiamo portato il testo dello sblocca-cantieri a febbraio a Palazzo Chigi e alla ministra De Micheli, è ancora lì. Se fosse condiviso da tutti lo avremmo già fatto. Il sistema per Expo e per la ricostruzione del Ponte Morandi hanno funzionato, bisogna avere il coraggio di tagliare la burocrazia, anche perché più burocrazia c’è e più c’è il rischio di imbrogli”.
Bonomi (Confindustria) ha parlato di confronto continuo tra governo, associazioni di categoria e parti sociali. “Rischia di essere un enorme alibi perché chi ha il potere deve esercitarlo. E’ giusto il confronto con tutti, ma non abbiamo bisogno di una stagione di grandi discussioni, bensì di una stagione di grandi decisioni. Benissimo il confronto, qualsiasi contributo è utile, ma poi c’è bisogno di decidere rapidamente. Le proposte del piano Colao sono lì, perché non iniziamo ad applicarle?”.
Sul rapporto col governo. “Abbiamo iniziato un percorso che ha portato anche a provvedimenti importanti come il Family Act. Sono contento di quello che stiamo facendo, non abbiamo mai chiesto un cambio di assetto di governo, ma abbiamo chiesto un riequilibrio sulle proposte politiche. Il premier Conte ha condiviso l’approccio e stiamo andando avanti. Dobbiamo insistere fino in fondo, non è possibile in una situazione come questa avere un Paese spaccato, con l’opposizione arroccata, abbiamo l’obbligo morale di collaborare tra maggioranza e opposizione. E’ il momento di mettere in campo idee che coinvolgono tutti, in una situazione drammatica, con alle porte una crisi economica mai vista in Italia”