Scritto e diretto da Stefania Porrino con Daniela Poggi e Mariella Nava e con il supporto di Global Thinking Foundation
AgenPress. Uno spettacolo creato da tre donne: Daniela Poggi, Mariella Nava e Stefania Porrino, un’attrice, una musicista e una scrittrice. Tre donne che non si rassegano al fatto che diventi “normale” sentir parlare di femminicidi. Tre donne che si interrogano su quanto si possa fare per prevenire, per educare, per rigenerare i rapporti tra i due sessi.
Nonostante che nel mese di agosto siano state uccise tre donne in soli quindici giorni, i dati ci dicono che da gennaio a giugno del 2024 i femminicidi sono stati 49, il 21% in meno dello stesso periodo dell’anno precedente. Vuol dire che forse un cambiamento è possibile, ma ancora non basta.
Evidentemente c’è molto di sbagliato nella maturazione affettiva di un’intera società, nell’incapacità degli uomini di controllare le proprie emozioni ma forse anche nel rapporto troppo possessivo e a volte morboso delle madri con i figli maschi.
Domanda: e se fosse proprio la madre che l’uomo vuole uccidere identificandola con la propria compagna?
“…ma la guardavi negli occhi, mentre la colpivi, mentre lei gridava, la guardavi negli occhi. Non sei riuscito a vedere in quegli occhi di donna gli occhi di una madre così simili agli occhi di tua madre…” (da testo).
Uomini sbagliati? Madri sbagliate? Educazione sbagliata? Si tratta di un problema complesso dai risvolti sia psicologici che sociali e culturali che non si può spiegare e affrontare in modo univoco.
Questa è l’ottica che le tre artiste propongono al pubblico per cercare insieme di analizzare, comprendere e superare vecchi stereotipi e nodi irrisolti che affondano nell’inconscio di ciascuno di noi e di un’intera società che ancora stenta a riconoscere il diritto al rispetto che ogni donna ha il diritto/dovere di esigere da parte dell’uomo.
Nel testo Figlio non sei più giglio, che prende come motivo ispiratore il famoso Pianto della Madonna di Jacopone da Todi, attraverso un dialogo tra musica e prosa, due madri si confrontano, si scambiano le loro esperienze: l’attrice è madre di un femminicida, la musicista è madre di un giovane apparentemente “normale”.
In una società che non è più capace di “riconoscere l’altro”, la domanda che la madre dell’assassino rivolge insistentemente all’altra è: “L’hai mai guardato veramente negli occhi? Stai attenta a tuo figlio, osservalo bene, guardalo negli occhi!”
Il teatro è un’arte basata sul conflitto e sull’espressione delle emozioni. Per la sua forza e per la struttura stessa che lo caratterizza può diventare terapeutico e aiutare lo spettatore a intraprendere un fruttuoso cammino di autocoscienza:
Cosa c’è dietro l’apparente normalità di questa umanità stravolta? Questa è la domanda cui siamo tutti chiamati a cercare la risposta perché non si debba mai più sentir parlare di femminicidi.
Dopo le 17 repliche della passata stagione lo spettacolo Figlio non sei più giglio sarà in tournée nel 2024/25 nelle seguenti piazze (molte altre piazze sono in via di definizione):
20 ottobre Tolentino
26 ottobre Massarosa
31 ottobre Camera dei Deputati
11 novembre Roma
18 novembre Trento
25 novembre Massa
29 novembre San Quirino
30 novembre Albenga
6 marzo Arezzo
7 marzo Castagneto Carducci (Li)