Agenpress. Carmelo Barbagallo, segretario generale della Uil, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sugli Stati generali. “C’era lo schieramento di quasi tutto il governo, un clima di partecipazione in cui abbiamo dato il nostro contributo. Noi crediamo che servirebbe un patto per il Paese, con governo, opposizione, parti sociali, ma il nostro Paese litiga su tutto, riesce a spaccare il capello in 4. Un Paese che non ha una base comune di interesse generale è un Paese che non va molto lontano.
Il nostro rapporto con il governo dall’inizio della pandemia è quello di cercare di lavorare in salute e sicurezza e cercare di tutelare i lavoratori dal punto di vista sanitario e del posto di lavoro. Subito dopo gli Stati generali dobbiamo iniziare a confrontarci, non ci accontentiamo delle promesse. Sono anni che chiediamo la riforma della cassa integrazione, oggi il governo dice che la vuole fare e dobbiamo sederci a un tavolo per farlo.
I finanziamenti vanno utilizzati bene, noi siamo convinti che serva anche il Mes. 36 miliardi senza condizionalità in quale altra finanziaria li troveremo in futuro? Se i soldi si utilizzano bene avranno poco da chiederci in cambio. L’austerità ci stava portando alla fine, un Paese che non cresce non può ripagare i debiti. Bisogna fare in modo di utilizzare tutte le risorse e ci sono un sacco di miliardi fermi”.
Sulla crisi economica. “Bisognerà fare di tutto perché non ci siano licenziamenti e ci sia sostegno al reddito per imprese e lavoratori. Per fare questo bisogna partire da una riforma fiscale, perché il 30% dell’economia è sommersa nel nostro Paese. La nostra economia è basata sul 65% delle imprese che lavorano per il mercato interno, quelle che lavorano per l’estero vanno benissimo. Il nostro problema è che non c’è potere d’acquisto per lavoratori, pensionati e giovani che non possono comprare. Per questo abbiamo chiesto rinnovo dei contratti pubblici e privati e la detassazione dei contratti, si diano una mossa tutti”