Agenpress – Dal 2015 in Usa la polizia ha ucciso con armi da fuoco quasi mille persone l’anno, per un totale ad oggi di 5400 vittime. Lo scrive il Washington Post analizzando i dati. Quest’anno le persone morte per mano degli agenti sono 463.
A Bristol, intanto, nel corso delle proteste, è stata abbattuta e gettata nel porto la statua di Edward Colston, che nel XVII secolo fece fortuna con il traffico di schiavi dall’Africa occidentale.
Il ministro della giustizia Kit Malthouse ha chiesto che i responsabili siano perseguiti. Ma il sindaco di Bristol Marvin Rees ha detto alla Bbc che, pur non perdonando il danno, non ha provato alcun “senso di perdita” per la statua: “Non potrei mai fingere che la statua di uno schiavista nel cuore di Bristol, la città in cui sono cresciuto, una persona che potrebbe essere stato il proprietario di uno dei miei avi, non sia un affronto personale per me”, ha detto Rees, che ha origini giamaicane.
La polizia di Bristol ha spiegato di non essere intervenuta per una scelta tattica, con l’obiettivo di evitare di esarcerbare gli animi. “Se sono dispiaciuto per il fatto che la gente ha danneggiato una delle nostre statue, ne comprendo i motivi, è molto simbolica” ha detto alla Bbc il capo della polizia locale Andy Bennet Il premier Boris Johnson ha affermato che le manifestazioni contro il razzismo sono state “sovvertite dai criminali” stigmatizzando il fatto e anche gli atti vandalici compiuti sulla statua di Churchill a Londra.
Questi episodi hanno riacceso il dibattito sull’eredità dei capitoli più oscuri della storia della Gran Bretagna. Le statue di figure chiave del passato imperialista britannico sono state oggetto di controversie negli ultimi anni tra chi sostiene che rispecchino semplicemente il passato e chi afferma che glorificano il razzismo. Colston fece molte donazioni a cause benefiche nella città natale di Bristol, che ha battezzato con il suo nome una via e vari edifici. Negli ultimi anni c’è stata una partecipata campagna per rimuovere la sua statua, ma le autorità locali non si sono fatte convincere. Passando alle vie di fatto i manifestanti hanno alimentato un dibattito finora confinato a qualche marcia di protesta, petizione o editoriale di giornale e le opinioni sul loro gesto si sono subito rivelate profondamente divise.