Paolo Crisafi (Remind): le 10 linee di intervento per lo sviluppo sostenibile in armonia con il Creato

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AgenPress. Negli ultimi anni, gli effetti del cambiamento climatico sono diventati sempre più visibili e gravi, rappresentando una minaccia crescente per il benessere e la sicurezza delle persone in tutto il mondo.

Per trattare questi argomenti si è svolto a Roma il tavolo di confronto tra l’Università Pontificia Salesiana e Remind, l’associazione che riunisce esponenti delle Istituzioni Nazionali, Europee e Locali, insieme a rappresentanti del settore pubblico e privato per promuovere il benessere dei cittadini nei luoghi dove vivono, operano e transitano.

In particolare sono stati trattati i temi e i valori contenuti nella Laudato Si’ e nella Laudate Deum alla luce dei 10 Comandamenti Verdi elaborati da Monsignor Joshtrom Isaac Kureethadam Professore Ordinario di Filosofia della Scienza presso detta Università.

Sono state individuate 10 linee di intervento da approfondire per uno sviluppo sostenibile in armonia con l’ecologia:

1) Linea di intervento per eliminare gradualmente i combustibili fossili e sviluppare le energie rinnovabili.

L’Europa ha deciso di ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030. È necessario il raggiungimento del 42,5% di Energie rinnovabili (REDIII) e la riduzione del consumo energetico (EED) entro il 2030. La decarbonizzazione completa ed il 100% di energie rinnovabili dovranno essere raggiunte entro il 2050.

2) Linea di intervento per sostenere misure come: non finanziare la realizzazione di nuove infrastrutture per la estrazione dei combustibili fossili;

garantire che il sostegno pubblico internazionale al settore energetico sia indirizzato in maniera prioritaria per sostenere le energie rinnovabili. In questo contesto, lavorare in modo costruttivo per raggiungere un consenso sull’accordo OCSE sui crediti all’esportazione per il settore energetico in un’ottica di esclusione dei combustibili fossili; conferire un forte mandato alla Commissione Europea per l’attuazione di un Trattato Globale di Non-Proliferazione dei Combustibili Fossili (vedi Risoluzione EUPARL 2022/2673);

un sostegno oculato ma forte alle fonti energetiche alternative che rispettino l’ambiente, il territorio, le popolazioni e l’economia locali: soluzioni energetiche verdi disponibili a breve termine (2030) insieme ad un forte sostegno all’efficientamento energetico, da finanziare anche con l’emissione di debito comune ed attraverso procedure da definire con organismi rappresentativi; garantire la gestione responsabile degli ecosistemi a partire da boschi e foreste, per i diversi servizi ecosistemici a servizio delle comunità urbane e rurali, contro ogni speculazione che minacci la biodiversità.

3) Linea di intervento per una giustizia climatica globale

Poiché l’Europa, cioè il suo sistema economico produttivo ed industriale, è uno dei maggiori inquinatori, per una giustizia climatica globale è necessario finanziare il Fondo Verde per il Clima ed il Fondo per le Perdite ed i Danni recentemente istituiti.

4) Linea di intervento a favore di un Programma di Riduzione del Debito Sovrano dei Paesi vulnerabili ed in via di sviluppo al fine di alleggerire l’onere del debito e consentire per questi Paesi maggiori investimenti nelle politiche di mitigazione climatica ed adattamento al cambiamento del clima.

5) Linea di intervento per la conversione ecologica del sistema agricolo in ottica di tutela della biodiversità e riduzione delle sue fonti inquinanti e dell’approccio estrattivista.

Qualsiasi politica va impostata nell’interesse anche delle aziende agricole più piccole e ad alta intensità di lavoro, risolvendo le difficoltà logistiche e di mercato causate dall’isolamento, dall’assenza di servizi e dalla marginalità delle aree rurali, preservando i  sistemi di prossimità, promuovendo e incentivando gli approcci ecosistemici per arrestare la perdita di biodiversità a livello globale (nella linea perseguita dall’UE negli ultimi anni, ora inseguita da quasi tutto il nord globale, come nel caso del Nature Restoration Law e dell’EU Deforestation Regulation), che è l’altra principale espressione della crisi socio-ecologica attuale, tutelando gli agricoltori europei, difendendone il reddito e  salvaguardano la salute dei cittadini, con uno sguardo globale.

6) Linea di intervento per andare oltre l’attuale modello di sviluppo consumista ed a promuovere consapevolezza e responsabilità come chiede l’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

L’Enciclica Laudato Si’ esorta a “cambiare stile di vita” (LS 203).

7) Linea di intervento a sostenere un regolamento ambizioso sulla riparabilità e sul mettere al bando ogni forma di greenwashing, sul difendere e tutelare bambini ed adolescenti dal consumismo, nonché dalle forme di sfruttamento lavorativo in contrasto con la normativa internazionale sulla protezione dei fanciulli all’interno dell’Unione Europea e all’estero, attraverso il contrasto al dumping sociale.

8) Linea di intervento per proporre un sistema integrato di mobilità che offra alternative all’uso dell’aereo (ad esempio con i treni notturni e diurni), ed una mobilità sostenibile a livello regionale e urbano (rotaie, autobus elettrici, bicicletta, car-sharing elettrico) assieme alla decarbonizzazione del trasporto merci su gomma.

9) Linea di intervento per proporre politiche che contrastino la cultura dello scarto dei più fragili, promuovendo la vita ed assicurando interventi volti a rafforzare la coesione sociale ed economica.

Papa Francesco ci dice che “un vero approccio ecologico diventa sempre un approccio sociale, che deve integrare la giustizia nelle discussioni sull’ambiente, per ascoltare tanto il grido della terra quanto il grido dei poveri” (LS – 49)

10) Linea di intervento per uscire da un esagerato “paradigma tecnocratico”, andato via via affermandosi

Papa Francesco spiega come il “supporre che tutti i problemi del futuro (a partire da quelli legati al surriscaldamento globale) potranno essere risolti da nuovi interventi tecnici” sia “una forma di pragmatismo omicida” (LS 57) laddove non inserita come una parte di un intervento più ampio per lo sviluppo sostenibile in armonia con il Creato.

In questo orizzonte senza precedenti alla vita e alla civiltà umana, nel pomeriggio si terrà la Conferenza Internazionale online “Laudate Deum: un’ultima chiamata per il pianeta”. Questo evento segna la conclusione del Corso sull’Ecologia Integrale organizzato dall’Alleanza per la Cura della Casa Comune, un’iniziativa delle Pontificie Università e Atenei di Roma, e si propone non solo di analizzare la situazione attuale, ma anche di offrire soluzioni pratiche e percorsi di azione che possano essere intrapresi da individui, comunità e governi.

La conferenza, che sarà aperta con le parole del Rettore don Andrea Bozzolo, si propone di comprendere e rispondere alla crisi climatica grazie al contributo di un gruppo illustre e internazionale di scienziati, attivisti, studiosi, leader religiosi, giovanili e indigeni.

Ha commentato le iniziative Monsignor Joshtrom Isaac Kureethadam affermando “negli ultimi tempi la natura ci ha inviato numerosi avvertimenti in termini di siccità, inondazioni, uragani e incendi. Più di 1.000 pellegrini sono morti nell’ondata di caldo che ha colpito l’Arabia Saudita pochi giorni fa, mentre la Cina sta attualmente combattendo la siccità nella regione settentrionale e le inondazioni nel sud. Il Messico è stato recentemente colpito dalla tempesta tropicale “Alberto”, mentre alcune settimane fa piogge molto forti hanno provocato inondazioni diffuse nello stato brasiliano meridionale del Rio Grande do Sul”.

Ha poi proseguito Paolo Crisafi Presidente Nazionale Remind facendo presente “Rendere più sostenibile l’attuale modello di sviluppo è fondamentale. L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, l’Enciclica Laudato Si’ e nella Laudato Si’ e la Laudate Deum esortano a un cambiamento dello stile di vita, promuovendo una maggiore consapevolezza e responsabilità ambientale tra i cittadini e le imprese. Si sta facendo tanto. In sede Europea sono stati stabiliti ambiziosi obiettivi climatici che devono però tenere maggior conto delle peculiarità della nostra Nazione: ridurre le emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 e raggiungere il 42,5% di energie rinnovabili.

Entro il 2050, si prevede una decarbonizzazione completa e l’adozione al 100% di energie rinnovabili. Questo richiede un impegno significativo che il Governo italiano sta sostenendo con pragmatismo e lungimiranza”.

“La partecipazione di Remind – ha continuato il Presidente di Remind – con la sua vasta rete di imprenditori, manager e professionisti, rappresenta un passo significativo verso la concretizzazione di strategie sostenibili che possano essere applicate a livello nazionale e internazionale. Questo tavolo di confronto con Monsignor Joshtrom Isaac Kureethadam ha permette di mettere in luce le migliori pratiche e di elaborare proposte che sono portate avanti dall’associazione per promuovere sempre di più uno sviluppo sostenibile in armonia con l’ambiente”.

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