Gaza. 25 persone uccise in un bombardamento che ha danneggiato l’ufficio della Croce Rossa

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AgenPress – Almeno 42 persone sono state uccise sabato negli attacchi israeliani contro i distretti di Gaza City, nel nord dell’enclave palestinese, ha detto il direttore dell’ufficio stampa governativo gestito da Hamas.
Un attacco israeliano contro le case di Al-Shati, uno degli otto storici campi profughi della Striscia di Gaza, ha ucciso 24 persone.  Altri 18 palestinesi sono stati uccisi in uno sciopero contro le case nel quartiere di Al-Tuffah.
L’esercito israeliano ha rilasciato una breve dichiarazione in cui afferma: “Poco tempo fa, aerei da combattimento dell’IDF hanno colpito due siti di infrastrutture militari di Hamas nell’area di Gaza City”.
 In un comunicato Hamas afferma che gli attacchi hanno preso di mira la popolazione civile e si promette che “l’occupazione e i suoi leader nazisti pagheranno il prezzo per le loro violazioni contro il nostro popolo”.
“L’ufficio del Comitato internazionale della Croce Rossa a Gaza, circondato da centinaia di civili sfollati che vivono nelle tende, è stato danneggiato da proiettili di grosso calibro caduti nelle vicinanze”: subito dopo il bombardamento “22 corpi e 45 feriti sono stati portati al vicino ospedale da campo della Croce Rossa”. Lo rende noto lo stesso Cicr su X. “Sparare così pericolosamente vicino alle strutture umanitarie mette a rischio la vita di civili e operatori umanitari”, sottolinea il Comitato.
La Croce Rossa ha poi precisato che almeno 25 persone sono state uccise in un bombardamento che ha danneggiato il suo ufficio a Gaza, attorno al quale centinaia di palestinesi sfollati vivono in tende improvvisate. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha detto che ci sono stati anche 50 feriti nel bombardamento, di cui ha attribuito la colpa a Israele. Il ministero ha affermato che i bombardamenti israeliani di venerdì hanno “preso di mira le tende degli sfollati nell’area di al-Mawasi”, che si trova intorno alla base del CICR. Al-Mawasi era stata designata come “zona sicura” umanitaria da Israele e migliaia di persone sono fuggite lì in seguito all’assalto israeliano alla città meridionale di Rafah. L’esercito israeliano (IDF) ha dichiarato in un comunicato di non aver colpito la zona di al-Mawasi.
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