Agenpress – Le agenzie di viaggio, dopo Torino e Napoli, manifestano a piazza del Popolo a Roma per fare sentire le proprie ragioni al Governo e per far capire che quei 25 milioni a loro destinati nell’ultimo decreto non basteranno a sanare la crisi nera di un settore messo in ginocchio dal “ciclone” Covid-19 e che rischia di non farcela.
“È una grande e bella manifestazione, tutto il settore del turismo organizzato (agenzie di viaggio, tour operator ma anche guide turistiche) è qui per far valere proprie richieste verso il governo” dice Luca Patanè arrivato da Milano nella sua duplice veste di presidente di Fto (Federazione Turismo Organizzato) e di Confturismo Commercio.
“La nostra prima richiesta – spiega – riguarda i distanziamenti. Sicurezza sì ma basta distanze sia nelle strutture ricettive che sugli aerei, basta governare con la paura altrimenti il turismo che ricordo vale il 13% del pil non ce la farà a ripartire e con esso anche l’economia italia. La seconda cosa che chiediamo è fare un intervento diretto in questo decreto a sostegno delle agenzie di viaggio che sono totalmente colpite da questa crisi e non hanno avuto quasi nulla a differenza di altre categorie che invece sono state sostenute. La terza richiesta è che si usino bene i fondi strutturali europei, come il Recovery Fund, per fare un progetto a lungo termine di innovazione del turismo e un tavolo concreto su questo”.
“Quella di oggi – aggiunge – è una manifestazione spontanea, libera. Ci siamo noi ma anche Aidit Confindustria, Assoviaggi, Fiavet Lazio, Astoi. Stiamo manifestando tutti insieme perché abbiamo tutti lo stesso obiettivo in questo momento di grande crisi, senza divisioni e obiettivi di parrocchia, quello che dovrebbe sempre avvenire nel turismo. Io stesso sono qui anche come presidente di Uvet. Qui a Roma ho più di un centinaio di dipendenti che non hanno ancora ricevuto la cassa integrazione”.
“Basta generare continuamente paura tra i consumatori che hanno terrore di andare in vacanza, gli si racconta che quest’anno le vacanze non si faranno e loro si convincono che non devono farle. Una cosa del genere distrugge totalmente il nostro settore ma, dato che non ci saranno turisti stranieri quest’anno, distrugge anche l’economia italiana. Lo ripeto è importante essere chiari, concordare a livello europeo le cose e fare programmi a lungo termine”.