Bonus famiglia. In arrivo 240€ a figlio, dal 7° mese di gravidanza fino ai 18 anni

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Agenpress – A studio da parte del  governo della possibilità’ di mettere in campo un nuovo intervento che possa rilanciare consumi e domanda interna, e quindi la crescital’assegno unico per i figli, che li accompagni da 0 a 18 anni, riscrivendo completamente gli attuali sostegni alla famiglia e alla natalità e assorbendo, in chiave familiare, anche il bonus degli 80 euro.

Il contributo statale per i nuclei, che dovrebbe essere in vigore già nel 2020 (se non da gennaio, da metà anno), partirà dal settimo mese di gravidanza e arriverà sino al compimento della maggiore età del figlio.

Secondo Repubblica l’assegno unico per ogni figlio partirebbe dal settimo mese di gravidanza fino ai 18 anni d’età. La partenza sarebbe fissata già nel 2020, non a gennaio ma al massimo nell’estate, visti i tempi tecnici necessari per implementare tale soluzione. Si procede su due binari. Uno normativo affidato a una legge delega – la Delrio- Lepri, dai primi firmatari pd già in discussione in commissione Welfare della Camera e attesa il 28 ottobre in Aula. E uno finanziario, con il riparto delle risorse da inserire nella manovra di bilancio. Il piano da 30 miliardi necessita di 10 miliardi di coperture extra.

Gli altri fondi necessari verrebbero recuperati eliminando assegni familiari (6 miliardi) e detrazioni (12 miliardi). Oltre a bonus vari: premio alla nascita, bonus bebè, bonus rette asilo nido, fondo di sostegno alla natalità.  Dieci miliardi non si trovano dall’oggi al domani, pare evidente. E neanche in 15: mancano due settimane al primo invio della legge di Bilancio alle Camere. Ecco allora l’ipotesi che si fa strada con forza. Rimodulare tre importanti centri di spesa: gli 80 euro, il reddito di cittadinanza e quota 100.

Il bonus Renzi non verrebbe cancellato, come ha precisato anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri che ha assicurato come l’intervento sulle famiglie potrebbe accompagnarsi, e non sostituire, quella sul cuneo fiscale, bandiera dei Dem e cara ai sindacati che chiedono a gran voce di rafforzare “le buste paga”.

Gli 80 euro renziani resterebbero agli esclusi dall’assegno unico: chi è senza figli o non ha figli minori (per il primo anno) o non ha figli a carico (il secondo anno l’ assegno unico verrebbe esteso anche agli under 26 che vivono ancora in famiglia). Gli 80 euro erogati alle famiglie con figli minori verrebbero invece riassorbiti nell’assegno unico da 240 euro al mese per ogni figlio.

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