Agenpress. Claudio Durigon, deputato della Lega, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla manifestazione di ieri a Roma. “Noi avevamo fatto una richiesta per 300-400 persone -ha affermato Durigon-. Volevamo fare un flash mob per dare voce al disagio degli italiani. Nonostante i nostri appelli a non venire, c’è stata una partecipazione pazzesca. Ho visto gente di qualsiasi età venire a chiederci di fare di più. Alcuni mi hanno fatto vedere buste paga a zero euro, hanno paura di perdere il lavoro. E’ stata una manifestazione utile per far svegliare questo governo. La gente è esausta di questi annunci spot del governo che poi non hanno riscontri effettivi. La cassa integrazione non ancora percepita è un dramma. Noi l’avevamo detto subito che con l’Inps non sarebbe mai arrivata in tempi rapidi. La ministra Catalfo non ha voluto prendere in considerazione la nostra proposta”.
Sulle misure economiche del governo. “Gli 80 miliardi stanziati per la maggior parte sono tutti assistenziali e questo è già un errore. I soldi a pioggia, che ancora non sono neanche arrivati, arriveranno in ritardo quando non serviranno e finiranno subito. Questo è un fallimento totale. Siamo stati all’Inps l’altro giorno, abbiamo proposto che la cassa integrazione non venga conteggiata ad azienda, ma a lavoratore. L’Inps ha detto che il nostro è un emendamento sano da prendere in considerazione, certo l’Inps non è il governo. Domani andremo all’Anpal, per cercare di capire a che punto siamo con i navigator, se la seconda fase del reddito di cittadinanza sta funzionando o no”.
Sull’appello di Berlusconi all’unità. “Mi meraviglio della superbia di questo governo che non ha creato un percorso di unità in questo periodo. Ogni soluzione che noi abbiamo messo in campo è stata ignorata da Conte. Non c’è voglia di dialogare da parte di questo governo. Vedremo sul decreto Rilancio se ci ascolteranno, quando si stanziano 55 miliardi il Parlamento deve poter incidere in maniera significativa”.