AgenPress. La giurisdizione di questi centri sarà italiana, il personale che opererà all’interno sarà italiano, l’ordine pubblico all’interno dei centri sarà assicurato dalla polizia italiana. Il governo albanese assicura invece la collaborazione con le sue forze di polizia per la sicurezza e la sorveglianza esterna della struttura.
Il complesso dei due centri sarà operativo dal 1 agosto del 2024. Chiaramente c’è chi ha sollevato le obiezioni sui tempi, quindi sulla operatività dei centri, sulle quali ci sarebbe un ritardo, tra questi anche diversi parlamentari dell’opposizione, che è un po’ curioso perché prima ci accusano di voler creare Guantánamo e poi si lamentano per i tempi di costruzione di Guantánamo, ma insomma, c’è una lucida coerenza anche in questo. Il punto è che noi qui vogliamo fare le cose per bene anche perché se quello che qui abbiamo immaginato funzionerà – e funzionerà -, allora noi avremo inaugurato una fase completamente nuova nella gestione del problema migratorio.
L’Accordo potrebbe essere replicabile in molti Paesi, potrebbe diventare una parte nella soluzione strutturale dell’Unione europea. Questo lo capiamo noi e lo capiscono ovviamente anche i sostenitori dell’immigrazione incontrollata che non a caso concentrano su questo progetto una posizione decisa e feroce. Abbiamo molti occhi puntati addosso, vogliamo riuscire. Quindi un obiettivo del genere val bene due mesi di ritardo, se necessario – che poi sono dovuti soprattutto alla natura del terreno di Jader, che ha richiesto interventi di rafforzamento che non avevamo previsto -, soprattutto a fronte di un problema che si trascina dal 1991 e che nell’ultimo decennio non ha mai visto soluzioni davvero efficaci.
Questa finalmente può esserlo per quello che riguarda chiaramente la gestione dei migranti che attraversano il mare per arrivare in Europa, perché poi noi abbiamo dall’altra parte tutto il tema degli Accordi con i Paesi del Nord Africa.