Meloni in Albania. Oggi, a sette mesi dalla firma dell’Accordo, siamo qui per annunciare il completamento della prima struttura

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AgenPress. Oggi, a sette mesi dalla firma dell’Accordo, siamo qui per annunciare il completamento della prima struttura, quella nella quale ci troviamo, di Shengjin. La struttura nella quale ci troviamo assolverà le funzioni tipiche dei centri di prima accoglienza, cioè gli hotspot, che chiaramente ci sono anche in Italia, che sono dedicati ai migranti che vengono soccorsi e sbarcati.

Qui quindi si effettua, per capirci, lo screening sanitario, l’identificazione, il fotosegnalamento, la formalizzazione della domanda di protezione internazionale. Al porto di Shengjin potranno sbarcare, come pure abbiamo già detto, solamente migranti salvati in acque internazionali da navi italiane, mentre non saranno portati in Albania soggetti vulnerabili, ovvero minori, donne, anziani, persone fragili.

L’altra struttura, quella di Gjader, che è in via di completamento, avrà invece tre diverse finalità. Sarà la struttura dove verranno espletate le procedure accelerate di frontiera che, come voi sapete, devono essere completate in massimo 28 giorni e prevedono: l’udienza di convalida; l’esame della domanda di protezione internazionale da parte della Commissione d’asilo, che avverrà da remoto; la decisione su eventuali ricorsi.

I migranti che potranno essere sottoposti alla procedura accelerata saranno quelli provenienti dai cosiddetti Paesi di origine sicuri, elenco che di recente – come pure sapete – il Governo ha ampliato e che ora comprende anche Bangladesh, Camerun, Colombia, Egitto, Perù e Sri Lanka. E quindi ampliamento che consente di aumentare la platea dei migranti che potranno essere condotti in Albania invece che in Italia.

Voglio anche ricordare sul tema delle procedure accelerate di frontiera, che in forza del nuovo patto di migrazione e asilo, queste procedure diventeranno obbligatorie in tutta l’Unione europea. Ricordo anche che l’Unione europea, nella revisione del bilancio pluriennale, ha inserito un apposito stanziamento per facilitare proprio queste procedure accelerate e quindi, rispetto al racconto che si fa di violazione dello Stato di diritto e amenità varie, la realtà è ben altra.

La struttura di Gjader avrà anche funzioni di C.P.R. e quindi a Jader verranno trattenuti migranti ai quali è stata negata la protezione internazionale, quindi che non hanno titolo a entrare in Italia, in Europa, in attesa del rimpatrio e all’interno della struttura ci sarà anche un’area dedicata alla detenzione dei migranti che dovessero commettere reati all’interno dei centri.

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