“Fareambiente si schiera contro il cibo omologato”

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AgenPress. In occasione della ricorrenza della giornata mondiale dell’ambiente  il 5 giugno con lo slogan abbiamo “Una sola Terra”, Fareambiente coglie l’occasione  di fronte al pericolo del cibo omologato o più semplicemente sintetico che  si fa sempre più insistente, per schierarsi convintamente a favore dei cibi tradizionali della nostra terra che hanno caratterizzato e caratterizzano la nostra dieta mediterranea.                                                                                                                                                                                E’ paradossale che mentre sono in corso diverse iniziative che puntano a preservare  l’ambiente per contenere  gli inevitabili cambiamenti climatici che stanno caratterizzando la vita sul nostro Pianeta, dall’altra assistiamo ad una corsa che contrasta con i sani principi legati alla nostra importante biodiversità colturale e culturale alla base della nostra sana alimentazione e della nostra esistenza.

E’ davvero sconcertante, nonostante  la dieta mediterranea sia iscritta nella lista del Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco  quale modello eco-sostenibile e salutare alla base della nostra alimentazione,  essere costretti ad assistere ad una sorta di corsa verso l’omologazione di un cibo “elaborato” sinteticamente. Per queste ragioni Fareambiente, movimento legato ai principi di un ambientalismo ragionevole e sostenibile  sosterrà tutte le iniziative mirate a salvaguardare non solo il nostro modello di alimentazione, espressione di un grande tesoro rappresentato dall’unicità della nostra biodiversità colturale che contraddistingue il nostro Paese,  ma soprattutto tutte le iniziative che mirano a preservare e tutelare l’insieme dei valori sociali, economici ed ambientali che hanno fatto la storia del nostro Paese dalle Alpi alle isole.

Il vero timore è quello che si finisca per  legittimare o incentivare il cosiddetto cibo omologato ovvero quel cibo elaborato con ingredienti di sintesi che, paradossalmente,  potrebbero finire per essere favoriti da un’altra grande follia qual è l’introduzione obbligatoria dell’etichetta a semaforo o nutri-score. Un provvedimento che  mette in discussione la qualità nutrizionale dei nostri  principali prodotti alimentari italiani ad iniziare dal nostro Parmigiano reggiano o grana Padano, pecorino, prosciutto San Daniele o di Parma  e per finire all’olio extravergine,  al contrario della pepsi light, della coca cola zero o della Red Bull sugar free. Tutto questo nonostante l’Italia oltre ad avere il maggior numero di DOP e IGP sia anche il Paese con l’agricoltura più rispettosa dell’ambiente.

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