Sanità, il Presidente Meloni presenta i provvedimenti approvati dal Consiglio dei Ministri

- Advertisement -
- Advertisement -

AgenPress. Questa mattina il Consiglio dei Ministri ha approvato due importanti provvedimenti che riguardano la sanità. Avevamo promesso ai cittadini che ci saremmo occupati di due problemi che in passato non sono mai stati affrontati efficacemente, ovvero l’abbattimento delle liste d’attesa e la cronica carenza di medici e personale sanitario.
Questa mattina lo abbiamo fatto.

La sanità chiaramente è di competenza delle Regioni dalla riforma del Titolo V del 2001 fatta dalla sinistra e quindi le liste d’attesa competono alle Regioni, ma noi abbiamo deciso di fare la nostra parte per aiutare le Regioni ad affrontare questo problema.
Con la Legge di bilancio avevamo portato il fondo sanitario al suo livello più alto di sempre con 134 miliardi di euro nel 2024. Avevamo destinato oltre 500 milioni di euro per l’abbattimento delle liste d’attesa.

Con i provvedimenti che abbiamo portato oggi in Consiglio dei Ministri facciamo dei passi in avanti molto significativi.
Prima di tutto istituiamo un sistema nazionale di monitoraggio delle liste d’attesa, regione per regione, prestazione per prestazione, per capire dove sia necessario intervenire e in che modo. È, dal nostro punto di vista, uno strumento fondamentale ma che incredibilmente non esisteva fino ad oggi perché evidentemente nessuno prima di noi ci aveva pensato.

L’altra novità fondamentale che rendiamo obbligatorio per legge è il meccanismo per il quale il medico che fa la prescrizione deve anche indicare la priorità e il tempo massimo di attesa possibile per quella prescrizione. Le Regioni non potranno più chiudere le liste d’attesa e dovranno organizzarsi per rispettare queste tempistiche. Chiaramente aiutiamo le Regioni a fare questo lavoro, prevedendo che le Regioni possano far ricorso se non riescono a rispettare i tempi anche alle prestazioni intramoenia, cioè quelle che i medici fanno a livello ambulatoriale nelle strutture pubbliche e alle strutture private accreditate.
I cittadini pagheranno solo il ticket e la differenza in termini di costo che dovranno sostenere le Regioni sarà coperta dalle risorse che lo Stato ha stanziato in Legge di bilancio per l’abbattimento delle liste d’attesa. Allo stesso tempo prevediamo delle norme per evitare abusi nell’attività di intramoenia, stabiliamo cioè che le ore di attività libero-professionale non possano in nessun caso superare le ore di attività in ospedale; prevediamo ancora che le visite e le prestazioni sanitarie si possano fare anche fuori dal normale orario, anche di sabato, anche di domenica; interveniamo sulla carenza di medici. Per il 2024 il tetto di spesa per le assunzioni sale dal 10 al 15% e dal 2025 lo aboliamo del tutto e lo sostituiamo con un meccanismo capace di calcolare realmente il fabbisogno del personale territorio per territorio.

Contemporaneamente puntiamo a contrastare la pratica odiosa dei cosiddetti “medici gettonisti”, problema del quale ci siamo occupati fin dal nostro insediamento, mandando i NAS nelle strutture sanitarie e riscontrando abusi incredibili. Detassiamo le retribuzioni dei medici per le prestazioni aggiuntive che servono ad abbattere i tempi delle liste d’attesa, prevediamo un maggiore coinvolgimento degli specializzandi.
In tutto questo stiamo aumentando i posti a medicina, arriveremo ad avere a disposizione 30 mila studenti in più in pochi anni e stiamo lavorando anche per superare finalmente la lotteria dei test d’ingresso a medicina.

Accompagniamo tutto questo con un sistema di controlli, premialità e sanzioni, istituendo uno specifico organismo di controllo presso il Ministero della Salute e prevedendo che i dirigenti delle aziende sanitarie che rispetteranno gli obiettivi di riduzione delle liste d’attesa avranno più soldi, mentre quelli che non li rispetteranno ne avranno di meno.

Dunque maggiori responsabilità per tutti, per lo Stato, per le Regioni, per i dirigenti delle Asl, ma anche per i cittadini, che in questo devono anche loro darci una mano. Se da una parte noi garantiamo l’aumento dell’offerta di visite e prestazioni anche attraverso l’obbligo per ogni CUP regionale di avere la disponibilità sia delle prestazioni fornite dalle strutture pubbliche, sia di quelle fornite dal privato accreditato, dall’altra parte un cittadino che prenota una visita e non può andare, deve disdire, perché altrimenti quello sarà tempo perso anche per gli altri.
Quindi per rispetto a chi è in fila, i cittadini che non annulleranno la prestazione e non si presenteranno dovranno comunque pagare il ticket anche se in misura ridotta.

Queste sono le novità principali dei due provvedimenti che abbiamo approvato oggi, un decreto legge e un disegno di legge, che ci tenevo a farvi conoscere. Sono provvedimenti molto articolati che contengono anche tante altre misure. Penso agli oltre 500 milioni di euro di fondi europei che stiamo destinando alle Regioni del Sud per acquistare macchinari e formare il personale sanitario; penso allo stanziamento straordinario di 60 milioni per i dipartimenti di salute mentale, in un tempo nel quale il tema della salute mentale sta diventando sempre più preoccupante.
Io sono soddisfatta di questo lavoro che abbiamo fatto, desidero ringraziare il Ministro della Salute, chiaramente c’è ancora molto da fare, ne siamo consapevoli, e intendiamo monitorare costantemente i risultati che daranno questi provvedimenti, ma io penso che siamo sulla strada giusta.

- Advertisement -

Potrebbe Interessarti

- Advertisement -

Ultime Notizie

- Advertisement -