AgenPress. Grande successo per la Seconda Assemblea Annuale dell’Aisi, Associazione Imprese Sanitarie Indipendenti, che si è tenuta lo scorso 28 maggio, presso il suggestivo scenario dell’Ara Pacis a Roma.
Alla giornata hanno preso parte ospiti illustri ed esperti, sia del mondo politico che del mondo sanitario, nonché tutti i componenti del Comitato Direttivo Aisi.
Il convegno-assemblea è stato diviso in due parti: una prima parte prettamente istituzionale, con la presenza del Prof. Americo Cicchetti Direttore del Dipartimento Programmazione del Ministero della Salute, e l’On. Cappellacci Presidente Commissione Affari Sociali della Camera. C’è stata una tavola rotonda, con la presenza del Dott. Magi Presidente Ordine dei Medici, il Dott. Rufini Presidente di FederAnisap, il neo eletto Presidente di Aisi la Dott.ssa Karin Saccomanno e Giovanni Onesti Direttore Generale Aisi.
Nel corso del dibattito-convegno, ci sono stati anche gli interventi dell’Arch. Mariastella Giorlandino, Presidente Uap, e del Prof. Foad Aodi, che ha discusso di problematiche sanitarie locali e globali.
Si è entrato poi nel vivo della discussione sul tema dell’Intelligenza Artificiale, con la presenza del CNR, con il responsabile della sede di Messina Ing. Pioggia, col Prof. Ferlazzo del Cda del Campus Biomedico e con le Dottoresse Celesti e Russo dell’IRCCS Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.
La parte politica e quella del mondo sanitario hanno trovato un solido punto di intesa sulla necessità di cementificare la collaborazione tra i professionisti e si sono resi disponibili, i rappresentanti delle istituzioni, a lavorare sulle criticità, quali ad esempio il Decreto che intende snellire le liste di attesa trasformando le farmacie in veri e propri ambulatori medici.
«La giornata ha dato vita ad un proficuo e indispensabile confronto, tra associazioni come la nostra, le altre associazioni presenti, l’Ordine dei Medici, e i rappresentanti istituzionali, dove abbiamo espresso in modo coerente e diretto le nostre posizioni in merito a temi caldi quali l’assistenza territoriale, la programmazione sanitaria, il nomenclatore per i soggetti privati accreditati che è stato rinviato al 1 gennaio 2025, perché le tariffe iniziali proposte erano bassissime e inaccettabili con ribassi fino al 70%.
Quindi, in merito alla bozza del nuovo tariffario che è stata redatta dal Ministero della Salute, ci è stato confermato dal Prof. Cicchetti, Direttore del Dipartimento Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, presente all’Assemblea, che come Aisi presto saremo chiamati a visionare questa bozza uscita direttamente dall’ufficio tecnico del Ministero.
Per quanto riguarda il Decreto che estende la possibilità di abbattere le liste di attesa attraverso l’evoluzione e all’allargamento del raggio di azione delle farmacie, trasformandole in veri e propri ambulatori medici, ci aspettiamo una audizione in tempi brevi al Senato e alla Camera delle associazioni di categoria come la nostra, dove si spera si terrà conto del nostro punto di vista e delle nostre legittime rimostranze.
Nel confronto con l’On. Cappellacci è stata sollevata la necessità di una revisione a 360 gradi, che comprenda anche una deregolamentazione del settore sanitario, inclusi gli iter autorizzativi e le incompatibilità che pesano sugli ambulatori e le strutture sanitarie.
Nel momento in cui si procederà realmente a deregolamentare le farmacie, lo stesso dovrà avvenire specificamente per le realtà ambulatoriali e per tutte le strutture sanitarie. Solo così si perseguirà la strada dell’equità.
Come unione di associazioni abbiamo avuto la garanzia dall’On. Cappellacci di poter aspirare ad avere sempre più spazio nei tavoli tecnici e in quelli di confronto sulle evoluzioni del mondo sanitario in atto, per far sentire la nostra voce.
Particolarmente significativo è stato l’intervento del Dott. Antonio Magi, Presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, che ha toccato il tema delicato della carenza di professionisti sanitari, con la proposta di rimuovere una volta per tutte l’anacronistico vincolo della incompatibilità dei medici che lavorano nel pubblico a lavorare nel privato. Tutto questo permetterebbe una proficua interazione tra pubblico e privato e la possibilità di retribuzioni più dignitose che contribuirebbero alla diminuzione delle fughe all’estero. Lo stesso Magi, sulle Farmacie dei Servizi, ha espresso chiaramente il suo disappunto, evidenziando che la competenza di determinati esami così delicati deve rimanere nelle mani del medico, in particolare del professionista con cui il paziente ha già un rapporto di conoscenza umana e fiducia.
Sul tema specifico dell’intelligenza artificiale si è registrata la presenza di oltre 100 partecipanti, la maggior parte imprenditori della sanità. Non sono mancate informazioni utili e aggiornate sulle opportunità del settore, in tal senso va sottolineato il brillante intervento degli esponenti del CNR di Messina sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e Metaverso e anche il rapporto tra l’Intelligenza Artificiale e l’educazione alimentare infantile, tema curato dai referenti del Bambin Gesù di Roma».
Così Giovanni Onesti, Direttore Generale Aisi.
Nel suo intervento il Prof. Foad Aodi ha invece toccato temi chiave, quali la collaborazione interprofessionale e la salute globale.
Aodi ha sottolineato che, in merito al riuscitissimo evento-dibattito di ieri, è emersa senza alcun dubbio l’importanza di creare opportunità e di aprire nuovi scenari per quanto riguarda l’indispensabile evoluzione della sanità pubblica e privata, il diritto alla salute e la necessità di mettere al centro dell’attenzione il paziente e in particolar modo il soggetto più fragile.
Tutti gli interventi che si sono susseguiti, sia di parte istituzionale, sia strettamente legati al mondo sanitario, hanno messo in evidenza, secondo quanto ha detto Aodi, la necessità di ritrovare unità di intenti tra la politica e tutte le associazioni, i movimenti, gli ordini professionali, le realtà sindacali, che rientrano nello scenario del nostro Sistema Salute.
In veste di membro del Comitato Direttivo dell’Aisi, come Coordinatore della branca di presidi di riabilitazione, il Prof. Aodi ha voluto mettere in evidenza, ai presenti, la sua esperienza, non solo di medico e docente, ma anche di responsabile di associazioni e movimenti, quali Amsi, Associazione Medici di Origine straniera in Italia, e Umem, Unione Medica Euromediterranea che, sotto l’egida di Uniti per Unire, si batte da sempre per il rispetto delle pari opportunità nella sanità pubblica e privata. Gli altri obiettivi, da sempre, sono certamente quelli di snellire la burocrazia, da sempre nemica dello sviluppo e della crescita di un sistema sanitario, nemica della qualità e della professionalità, una piaga che contribuisce a fomentare la fuga di professionisti sanitari all’estero.
Aodi non ha mancato di evidenziare la sua proposta alla Regione Lazio per eliminare l’annoso ostacolo dell’autorizzazione per i professionisti sanitari che vogliono lavorare nei poliambulatori. Ormai da tre anni Uniti per Unire porta avanti questa battaglia, in quelle che vengono definite da Aodi le zone grigie della sanità.
Ha voluto poi aggiornare la platea con le ultime statistiche riguardo alle nostre ricerche nel mondo sanitario globale.
Negli ultimi cinque anni, ad Amsi, sono arrivate oltre 9mila richieste di medici, infermieri e altri professionisti della salute, sia dalle regioni, sia da enti privati.
Dal 01.01.2023 oltre 8500 professionisti della sanità si sono rivolti ad Amsi per valutare la possibilità di lasciare l’Italia e lavorare all’estero, per una palese e irrisolta mancanza di valorizzazione sia economica che contrattuale della professione.
I salari poco dignitosi, i turni massacranti, la medicina difensiva, la burocrazia lenta e annosa, le aggressioni quotidiane, contribuiscono a minare ogni giorno la fiducia dei professionisti nel nostro sistema sanitario, con la conseguenza di cercare all’estero la concretizzazione delle proprie legittime aspirazioni.
Dal 1 gennaio 2024, l’Amsi ha contribuito ad evitare la chiusura di più di 1800 tra strutture, reparti e dipartimenti.
In Italia ci sono più di 83mila poliambulatori e ambulatori privati, maggiormente concentrati nel Lazio, nella Lombardia e in Emilia Romagna e nel Veneto. La loro attività, secondo Aodi, va supportata e sostenuta, perché è la base per far crescere una sanità territoriale che può snellire i carichi di lavoro dei pronto soccorsi e dei reparti di emergenza urgenza, gestendo i pazienti meno gravi.
La nostra sanità, per crescere, per evolversi, ha bisogno di equilibrio tra i professionisti, del rispetto interprofessionale, ognuno nel rispetto del proprio ruolo.
Così ha concluso il suo intervento il Prof. Foad Aodi, Esperto in Salute Globale, Presidente di Amsi, Co-Mai e del Movimento Uniti per Unire, nonché Docente di Tor Vergata, Direttore Sanitario Centro Medico Iris Italia, membro del Comitato Direttivo dell’Aisi come Coordinatore della branca dei presidi di riabilitazione, membro del Registro Esperti della Fnomceo dal 2002, già 4 volte Consigliere dell’Ordine dei medici di Roma.