AgenPress. Oggi al Ministero della Giustizia il Sottosegretario Andrea Delmastro ha illustrato i contenuti della riforma organica della magistratura onoraria varata dal Governo Meloni.
Le nuove condizioni economiche saranno decisamente migliori per i giudici e i pubblici ministeri onorari che opteranno per lo svolgimento delle funzioni giudiziarie in via esclusiva, in quanto percepiranno un trattamento assimilabile a quello di un funzionario giudiziario apicale (58.800 euro lordi annui) comprensivi di copertura previdenziale, buono pasto e accantonamento del trattamento di fine di servizio. È inoltre introdotta la possibilità di trasferirsi in altro tribunale della stessa corte d’appello.
Per converso, coloro che opteranno per un regime non esclusivo riceveranno un trattamento inferiore a quello attuale: 20 mila euro lordi annui rispetto agli attuali 32 mila, per un numero massimo di 2 impegni settimanali, complessivamente non superiori alle 16 ore settimanali.
In questo caso il trattamento di fine rapporto, inizialmente non previsto, peserà sul bilancio statale per circa 1.600 euro annui pro capite.
Ogni 4 anni, inoltre, il magistrato onorario sarà sottoposto a valutazione e, in caso di scarsa produttività, reiterata anche durante un ulteriore periodo biennale di osservazione, potrà essere sottoposto a una procedura accelerata di espulsione.
Il Sottosegretario Delmastro ha anche assunto l’impegno a introdurre nel percorso parlamentare un incremento economico del 5% in caso di superamento della valutazione di professionalità.
Il complessivo giudizio sulla riforma è positivo con riferimento ai miglioramenti economici introdotti per chi svolge questa professione in via esclusiva anche riguardo ad un tetto orario massimo non superiore alle 36 ore settimanali complessive per gli esclusivi.
Permangono, peraltro, criticità per coloro che, volendo proseguire anche un’altra attività lavorativa, vedranno decurtati i compensi di oltre un terzo rispetto agli attuali livelli retributivi; sebbene il Governo si sia dato disponibile a valutare in sede Parlamentare la possibilità di un correttivo e, comunque, la possibilità, per entrambe le categorie (esclusivi e non esclusivi), di un incentivo alla produttività che potrebbe essere finanziato utilizzando i fondi accantonati per l’attuazione del PNRR.
Il disegno di legge, secondo le intenzioni dichiarate dovrebbe giungere ad approvazione entro il terzo trimestre 2024.