AgenPress. Sulla Legge Schlein, Calenda sbaglia quando dice che non ci sono le coperture finanziarie. Io per 10 anni ho fatto il presidente di Regione ed ho tirato fuori la sanità del Lazio dal baratro del commissariamento. Se c’è volontà politica, si investe su di essa. Ma non solo, la sanità è un tema europeo. Se l’Europa non avesse comprato i vaccini durante il Covid, avremmo avuto una distribuzione di classe.
La destra italiana sta portando avanti un progetto nascosto di distruzione del sistema sanitario pubblico. Loro vogliono fare cassa, favorendo la sanità privata. Noi crediamo che tutti, a prescindere dal reddito, si debbano curare con la tessera sanitaria; mentre loro vogliono che si curino quelli con la carta di credito. Bene il Pd che vuole fare la legge e male chi all’opposizione cerca sempre il pelo nell’uovo”.
Così il deputato ed ex segretario del Pd, Nicola Zingaretti, ospite di EuroTalk – il format prodotto dalla redazione videogiornalistica di Alanews in vista delle Elezioni Europee dell’8 e 9 giugno – rimarcando l’importanza della legge Schlein sulla sanità pubblica.
Zingaretti ha poi commentato le parole dei leader dell’opposizione che hanno criticato quelli che si sono candidati: “Candidatura leader è truffa per gli elettori? No, basta dirlo prima. Si dice: ‘io sarò in campo per dare una mano nella campagna elettorale, ma poi farò altre scelte’ e quindi si mette il cittadino-elettore nella condizione di farlo o non farlo. Direi a Calenda, Fratoianni e Bonelli: ‘calmi, l’avversario si chiama Giorgia Meloni’. Casomai quello è il problema, ovvero chi dopo due anni di governo, non avendo fatto nulla di positivo dice: ‘votate Giorgia’. Mi sembra Totò, Peppino… la malafemmina. Lì c’è la furbizia. Chi vota ‘Giorgia’ non ha la più pallida idea di quello che farà quel partito con i suoi voti nel futuro. L’unica cosa che si capisce e che sarà alleata, forse, con quelli che l’Europa la vogliono distruggere. Hanno paura a dirlo e quindi ha trovato questo triste espediente”.
L’ex segretario dem si è poi soffermato sulla divisione interna al PD riguardo alla guerra in Ucraina:“Il fatto che in un grande partito popolare ci siano idee diverse è un valore, non un problema. Io temo i partiti dei leader, dove o sei d’accordo col capo oppure te ne vai. Meno male che ci sono luoghi dove c’è questo pluralismo”. Poi prosegue sulla guerra in Medio Oriente: “Due popoli e due Stati? Assolutamente sì. Ho fatto uno dei motivi della mia vita politica la battaglia per il riconoscimento del pieno diritto di Israele a vivere in pace e sicurezza. Anche per questo mi viene facile, oltre a condannare con nettezza Hamas, che non sono i palestinesi, e a chiedere la liberazione degli ostaggi, dire che Netanyahu è un pazzo che sta distruggendo decenni di credibilità dello stato di Israele e oggi sta diventando un problema serio per tutti coloro che credono come me in un Israele forte, libero e autonomo.
Noi dobbiamo distinguere la sicurezza dello Stato di Israele con la linea di un governo estremista di destra, che sta avendo una reazione alla tragedia degli attentati di ottobre non solo sproporzionata, ma a questo punto anche sospetta, sul fatto di aver utilizzato quella tragedia per portare avanti una linea che non è in alcun modo condivisibile”.