AgenPress. E’ stato presentato oggi l’annunciato esposto del Codacons alla Corte dei Conti relativo alle spese sostenute dallo Stato per far rientrare in Italia Chico Forti. Nella istanza il Codacons richiama la severa normativa italiana che, proprio al fine di ridurre sprechi e usi impropri dei soldi pubblici, definisce regole stringenti per l’utilizzo di aerei di Stato.
Si legge nell’esposto dell’associazione:
“Con il Decreto Legge n. 98 del 6 luglio 2011 e la direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 settembre 2011 sono state indicate le condizioni e procedure da osservare nella gestione del trasporto aereo di Stato, in armonia con gli obiettivi governativi di contenimento della spesa pubblica. In particolare, nel rispetto dell’art. 3, comma 2, D.L. n. 98 del 2011 e degli artt. 7 e 9 della citata Direttiva, sarà necessario assicurare che ogni istanza per la concessione di un volo di Stato sia corredata da documentazione attestante le circostanze che rendono indispensabile ed eccezionale l’utilizzo del mezzo aereo (inderogabilità, urgenza, motivazioni istituzionali, mancanza di mezzi di trasporto alternativi, ecc.). La disciplina sui voli di Stato è improntata sul criterio generale di economicità ed efficienza delle risorse, in particolare la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 23 Settembre 2011 contenente la Disciplina del trasporto aereo di Stato e le condizioni legittimanti il ricorso ai medesimi, stabilisce all’art.7 i Criteri generali di concessione del trasporto aereo di Stato e prevede in particolare che “1. Il trasporto aereo di Stato è disposto secondo criteri di economicità e di impiego razionale delle risorse, previa rigorosa valutazione dell’impossibilità, dell’inopportunità o della non convenienza dell’impiego di differenti modalità di trasporto, ovvero previa verifica delle specifiche esigenze di alta rappresentanza connesse alla natura della missione istituzionale supportata”.
Nel caso che ci occupa è dovere pubblico per i soggetti ai quali è demandata una funzione implicante maneggio di denaro o beni pubblici, di rendere conto della correttezza di gestione, con un rispetto ancor più rigoroso di giudizi e valutazione di probabilità e opportunità delle operazioni poste in essere nel rispetto dei principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità, oltre che nell’ottica di correttezza e trasparenza della p.a.”.
Sulla scorta di tali principi il Codacons ha chiesto alla Corte dei Conti di “predisporre tutti i controlli necessari per accertare e verificare se nei fatti esposti possano essere ascrivibili, a carico di tutti coloro che risulteranno responsabili, soggetti pubblici e/o privati e/o istituzionali, che hanno autorizzato la spesa sostenuta dallo Stato Italiano per il rientro del Sig. Chico Forti e di verificare il configurarsi di eventuali illeciti e responsabilità, in violazione dei principi di economicità ed efficienza che regolano la Pubblica Amministrazione ex art. 1 legge n. 241/1990, per uso indebito di risorse pubbliche”.