Agenpress – “Non ci sono elementi fisici che supportano una diagnosi di asfissia traumatica o di strangolamento”: sono i risultati dell’autopsia su George Floyd, l’afroamericano morto a Minneapolis dopo che Derek Chauvin gli ha tenuto premuto un ginocchio sul collo per 9 minuti. “Gli effetti combinati dell’essere bloccato dalla polizia, delle sue patologie pregresse (coronaropatia e ipertensione) e di qualche potenziale sostanza intossicante nel suo corpo hanno probabilmente contribuito alla sua morte”, dice il referto medico.
L’agente bianco in precedenza aveva ucciso un sospetto, partecipato ad una sparatoria risultata fatale per un altro e ricevuto almeno 17 lamentele durante i suoi quasi 20 anni di servizio al dipartimento di polizia locale. Prima aveva prestato servizio per otto anni come membro della polizia militare nella riserva dell’esercito, che aveva lasciato senza alcun riconoscimento.
Centinaia di manifestanti hanno sfidato il coprifuoco a Minneapolis per protestare contro la l’uccisione. I dimostranti si sono radunati nelle vie intorno alla caserma di polizia data alle fiamme ieri.