AgenPress – Tra le liste presentate alla corte d’appello di Roma per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno risulta ricusata quella di Alternativa Popolare. La lista, capeggiata in tutte le circoscrizioni dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi – tranne al Centro, dove il capolista è l’ex magistrato Luca Palamara – contava di poter partecipare alle elezioni senza dover raccogliere le firme, perché aderisce al Ppe con lettera di autorizzazione e simbolo del partito europeo. Ma il decreto elezioni 2024 richiede un collegamento o con parlamentare nazionale o europarlamentare eletto in Italia. Per le stesse ragioni potrebbero essere escluse le liste del Partito animalista-Italexit e di Forza Nuova. È in corso la verifica sulle firme raccolte dalla lista “Pace, Terra, Dignità”.
“Roma non ha letto la nota del Viminale”, ha replicato Stefano Bandecchi. “Come al solito. Sappiate che la lista per le Europee di Ap è stata accettata nel sud Italia, cioè Napoli ha detto ok, ma puntualmente Roma… sapendo che il sindaco di Terni è candidato e forse che Palamara è il primo della lista. Non si è letta la nota del Viminale del 29 aprile che diceva che Alternativa popolare può presentare le liste in tutta Italia. Una nota precisa”, aggiunge, mostrando il documento. “Vorrei che in Italia – commenta Bandecchi – le cose fossero diverse. Questo bordello è preoccupante, Napoli sì, in base alla nota del Viminale, Roma no e non ha letto nulla. Vergogna”.