AgenPress – Il Decreto coesione definisce specifiche azioni a sostegno dell’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, nell’ambito della strategia nazionale delle politiche attive del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.
Entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto legge, con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministro degli affari europei, il sud le politiche di coesione e il PNRR sono definite le modalità e i termini per l’attivazione di due specifiche iniziative denominate, rispettivamente, ‘Autoimpiego centro-nord Italia’ e ‘Investire al Sud 2.0’, a supporto dell’inserimento al lavoro mediante l’autoimpiego nelle regioni del centro nord e del mezzogiorno di Italia.
In entrambi i casi (Nord e Sud) i finanziamenti sono dedicati tra l’altro a persone Under 35, disoccupate da almeno 12 mesi, donne disoccupate, persone in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, come definiti dal Piano nazionale giovani, donne e lavoro.
Sono ammesse al finanziamento le iniziative economiche finalizzate all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, in forma individuale o collettiva, ivi comprese quelle che prevedono l’iscrizione ad ordini o collegi professionali.
Tali attività sono avviate in forma individuale mediante apertura di partita IVA per la costituzione di impresa individuale o per lo svolgimento di attività liberopro-fessionale, ovvero in forma collettiva mediante costituzione di società cooperativa, società in accomandita semplice, società in nome collettivo, società a responsabilità limitata o società tra professionisti.
Nello specifico, sono ammissibili a finanziamento le seguenti iniziative:
- a) erogazione di servizi di formazioni e di accompagnamento alla progettazione preliminare per l’avvio delle attività di cui al comma 1 definita su base territoriale e di concerto con le Regioni interessate, in coerenza con il Programma Giovani, Donne e Lavoro e con il programma GOL;
- b) tutoraggio, finalizzato all’incremento delle competenze e al supporto dei soggetti di cui al comma 3 nell’avvio e nello svolgimento delle attività;
- c) interventi di sostegno consistenti nella concessione di incentivi in favore dei soggetti di cui al comma 3 per l’avvio delle attività.
Gli incentivi sono fruibili, in conformità con le disposizioni al regolamento (UE) 2023/2831 sugli aiuti de minimis, in via alternativa e comprendono:
per il Centro-Nord:
- a) un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività di cui al comma 1, per un importo massimo di 30 mila euro. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di 40 mila euro, aumentabile fino a 50 mila euro per le attività localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016;
- b) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al sessantacinque per cento dell’investimento per l’avvio delle attività;
- c) un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre i 120 mila euro e fino ai 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al sessanta per cento dell’investimento per l’avvio delle attività.
per il Sud:
- un voucher di avvio in regime de minimis, non soggetto a rimborso, utilizzabile per l’acquisto di beni, strumenti e servizi per l’avvio delle attività, per un importo massimo di 40 mila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016. Nel caso di acquisto di beni e servizi innovativi, tecnologici e digitali o di beni diretti ad assicurare la sostenibilità ambientale o il risparmio energetico, l’importo massimo del voucher è di cinquantamila euro per le attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno;
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa di valore non superiore a 120 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settantacinque per cento per l’avvio dell’attività aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e le attività aventi sede legale nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e del 2016;
- un aiuto in regime de minimis per programmi di spesa oltre i 120 mila euro e fino ai 200 mila euro, consistente in un contributo a fondo perduto fino al settanta per cento per l’avvio dell’attività, aventi sede legale nelle aree del Mezzogiorno e localizzate nei territori delle regioni dell’Italia centrale colpite dagli eventi sismici del 2009 e 2016.