Europee. Renzi: “Meloni non andrà in Ue, è una influencer non una statista. Italia non è a rischio fascismo

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AgenPress –  “Giorgia Meloni chiede di votarla per le Europee ma sa perfettamente che non andrà al Parlamento Europeo. A lei non interessa contare davvero in Europa: le serve contarsi in Italia. Non è una statista, è un’influencer”. Così, su X, il leader di Italia Viva Matteo Renzi.

“Solo in Italia ci sono politici che si candidano per il Parlamento europeo dicendo che comunque non ci andranno mai. Che scandalo. Noi di Stati Uniti d’Europa siamo orgogliosamente diversi”, ha aggiunto parlando a Dritto e Rovescio su Retequattro.

“Io sono rimasto molto colpito: qui si candidano tutti quelli che non vanno in Europa. Ci si candida alle Europee dicendo ‘votatemi’ ma poi in Europa non ci vado. La Meloni, la Schlein, Calenda, Tajani. Il ragionamento della Lista Stati Uniti d’Europa invece è: chi si candida per andare in Europa se viene eletto in Europa ci va, come accade in tutti gli altri Paesi. Martedì annunceremo le nostre candidature, ma possibile che noi italiani ci facciamo riconoscere e si prende in giro la gente? Metterci la faccia per essere eletti e poi mandarci un altro è una cosa senza serietà. Se vi candidate, restate in Europa, se non ci volete andare non vi candidate. Non considerate i cittadini dei fessi”.

“Alla Meloni non interessa contare in Europa ma contarsi in Italia” e “prendere un sacco di voti per poi regolare i rapporti con Salvini, sulla pelle degli italiani. Se uno scrive Giorgia o Meloni, non ci va né Giorgia né Meloni”.

“Berlusconi rispetto a questi era un fuoriclasse, un altro campionato, un’altra categoria rispetto alla classe dirigente di oggi della destra, dieci volte più bravo della Meloni e di Salvini” ma gli attacchi sul fascismo “aiutano la Meloni. Questo paese non è a rischio fascismo, non era un rischio autoritario quando c’era la sinistra, non lo è ora che ha vinto le elezioni la destra”, aggiunge spronando il resto delle opposizioni a contestarla nel merito: “Invece di dire tre volte al giorno che c’è il rischio fascismo, parlassero di condizioni del ceto medio, tasse, più sbarchi nell’immigrazione. Le chiedessero quali risultati concreti ha portato altrimenti, paradossalmente, la Schlein diventa la migliore amica della Meloni. E secondo me quelle due ragazze si vogliono bene.”.

“I leghisti non sono contenti perché Vannacci sta trasformando la Lega. Bossi era l’uomo del popolo, della secessione, delle aziende. Vannacci invece ha questo atteggiamento per cui invece che un generale sembra un modello, che fa le foto sul mare. Da zio e padrino di una bambina che ha un cromosoma in più, cioè la sindrome di Down, io dico che il generale Vannacci per le sue frasi sui bambini con disabilità si deve vergognare. Va tutto bene, ma non ci si può permettere di dire le frasi superficiali che lui ha detto”, ha aggiunto ricordando di aver firmato la legge sul ‘dopo di noi’, quella sull’autismo’, sul terzo settore. “Penso al dolore di tante famiglie… Vannacci non ci hai capito niente. Vergognati, studia e poi se ne riparla”.

 

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