Giorgia Meloni difende Edi Rama contro servizio Report su centro migranti. Replica: albanesi credono di più a noi

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AgenPress – “Quando abbiamo stretto accordo con Edi Rama apriti cielo, la sinistra ha proposto di cacciarlo dai socialisti europei invece di ringraziarlo per aver agito in nome della solidarietà europea, lo hanno linciato. Addirittura Tele-meloni, ce l’avete presente no Tele-Meloni? Ha confezionato un servizio sull’Albania in cui si dipingeva come un narcostato. Aiutatemi a mandare a Rama e a tutto il popolo albanese la nostra solidarietà”. Così la premier Giorgia Meloni dalla kermesse di Pescara.

Edi Rama si era risentito sul servizio Report sui due centri per migranti e i loro costi. Dopo aver chiamato il dirigente della tv pubblica Paolo Corsini si è detto “pronto a partecipare alla prossima puntata di Report, a condizione che il mio intervento sia fatto in diretta, poiché non nascondo il timore che dopo averlo registrato in buona fede finisca poi nel tritacarne della vostra censura”.

“Se ho qualcosa da chiarire, io lo faccio di persona. Non è un reato, no? L’Albania e le persone infangate  sono un danno collaterale di un bombardamento a tappeto sul governo Meloni e sulla premier in particolare. È stato un servizio di parte e questo ci poteva anche stare, essere di parte non è reato, può far parte del gioco. Ma aggredire con il fango è cosa completamente diversa, rende il gioco perverso. Nei tempi in cui viviamo, questo gioco diventa sempre più frequente e le mezze verità, che sono anche le più grandi menzogne, diventano sempre più verità alternative. Comunque, non avrei utilizzato la parola ‘schifoso’ se non avessi, carte in mano, la prova della malafede e della natura menzognera di quel servizio”.

“Auspicando comunque che quando ha detto che mi vorrebe nel suo progamma per dire la mia non era un altra menzogna, io mi dichiaro pronto a partecipare alla prossima puntata di Report con la sola condizione che il mio intervento sia fatto in diretta, poiché non nascondo il timore che dopo averlo registrato in buona fede finisca poi nel tritacarne della vostra censura, visti questi significativi precedenti in cui prima censurate, poi insultate senza base e infine accusate di replicare il modello del Cremlino quando semmai ci sarebbe motivo di sospettare il contrario. In ogni caso, ora sono io ad aspettarmi una telefonata sua, assicurandola che mi troverà disponibilissimo a concordare il nostro confronto pubblico, in diretta e senza ostaggi, menzogna dopo menzogna, verità dopo verità, sperando di concludere con un affettuoso abbraccio virtuale con in mezzo un mare tra i nostri punti di vista sul valore della libertà d’informazione, che come lei ha giustamente detto non ha prezzo”, ha scritto Edi Rama su X.

A Giorgia Meloni ha replicato Sigfrido Ranucci su Facebook:  ”il presidente Giorgia Meloni dal palco di Fratelli d’Italia a Pescara ha commentato il servizio “(HOT)SPOT albanese di Giorgio Mottola. La Meloni – ha invitato a dare solidarietà a Rama. Ma ci sono i sondaggi in Albania che mostrano che il popolo albanese, in percentuali tra il 60% e l’80% crede più a quanto riportato da Report, che alla versione di Rama. Torneremo sul tema questa sera con un servizio che indagherà gli scarsi risultati del decreto Cutro fino ad ora. Con documenti esclusivi racconteremo invece come alcuni esponenti di primo piano del governo abbiano sfruttato a proprio vantaggio i depistaggi sulle ong alla base di alcune inchieste giudiziarie. Stasera su Rai3 alle ore 20.55”.

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