Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha portato in parlamento il suo accordo con il Ruanda. I migranti saranno trasferiti nel paese dell’Africa orientale indipendentemente dalla loro origine se entreranno illegalmente in Gran Bretagna.
Il Consiglio d’Europa e l’ONU hanno reagito con dure critiche
AgenPress. Il primo ministro britannico Rishi Sunak ha descritto la legge come “innovativa”. Adesso si tratta di organizzare i voli di deportazione per il Ruanda. “Sono sicuro che nulla ci impedirà di farlo e di salvare vite umane”. “La legge scoraggerebbe le persone vulnerabili dall’intraprendere pericolosi viaggi attraverso la Manica su gommoni e contribuirà a distruggerebbe il business dei trafficanti di esseri umani – ha affermato Sunak.
Il patto sull’asilo con il Ruanda prevede che ai migranti entrati irregolarmente nel paese non venga più data la possibilità di chiedere asilo in Gran Bretagna. Dovrebbero invece essere portati in Ruanda e lì chiedere asilo. Non ci sono piani per il ritorno in Gran Bretagna. Il piano è stato presentato per la prima volta dall’allora Primo Ministro Boris Johnson nel 2022, ma è fallito a causa delle decisioni dell’Alta Corte.
Sunak ha sottolineato che le sue azioni non sono in conflitto con il diritto internazionale. Ha annunciato che il primo aereo dovrebbe decollare tra dieci o dodici settimane. Il governo aveva precedentemente annunciato la prima partenza per la primavera.
Il commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, Michael O’Flaherty, ha criticato aspramente la decisione. “Il governo del Regno Unito dovrebbe astenersi dall’inviare le persone in base all’accordo con il Ruanda. “La gestione dell’asilo e delle migrazioni è senza dubbio un compito complesso per gli Stati, ma deve sempre essere svolta nel pieno rispetto degli standard internazionali”.
I leader dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e dell’Ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno rilasciato dichiarazioni simili. La Gran Bretagna crea un “precedente pericoloso” con questa legge, hanno affermato il capo dell’UNHCR Filippo Grandi e l’Alto commissario per i diritti umani Volker Türk. Contrariamente a quanto richiesto dal diritto internazionale umanitario, la situazione personale dei migranti non viene sufficientemente esaminata e le loro possibilità di difendersi dai trasferimenti sono notevolmente limitate. Ciò che è particolarmente preoccupante è che la legge consente al governo di ignorare le decisioni della Corte europea dei diritti dell’uomo.