Agenpress. Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega Nord, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.
Sulla Lega attuale. “Per me la Lega rimane la Lega Nord -ha affermato Pini-. La Lega nord era un contenitore per le istanze che arrivavano dal settentrione, per risolvere la questione settentrionale. Poi invece Salvini ha fatto una scelta secondo me folle, quella di snaturare il movimento cercando di fare una sorta di nuova Alleanza Nazionale. Salvini non è molto distante da Fini come spregiudicatezza politica. I leader di oggi inseguono il potere, ma non hanno un progetto politico chiaro, se non quello di governare contornati da persone con scarsa esperienza e preparazione in modo che non gli facciano ombra”.
Sui presunti dissidi nella Lega. “Stimo Zaia e Giorgetti. Sicuramente il loro stile è diverso da quello di Salvini, sono persone più di sostanza che di chiacchiere. Non so se vi siano dei dissidi, sicuramente c’è una sofferenza nel modo di fare molto ondivago di Salvini, lo percepisco anche fra la gente comune. Quello che sicuramente succederà è che tornerà la Lega Nord. Ho rinunciato a candidarmi in questa legislatura sciagurata, perchè sono rimasto coerentemente all’interno della Lega Nord, che esiste ancora, anche se qualcuno ha deciso di commissariarla. Prima o poi ci sarà un congresso e la Lega Nord tornerà ad essere un attore politico importante. Non penso che Zaia si candiderà a governare questo processo perchè è una persona lineare e coerente, non si staccherà mai dal Veneto. A lui Roma non interessa minimamente. A Giorgetti non so. Lui è sempre stata una persona seria e sicuramente sarebbe un leader valido”.
Pini non ha sostenuto Borgonzoni in Emilia Romagna. “La candidatura della Borgonzoni è stata assolutamente imbarazzante. Era la prima volta che l’Emilia Romagna poteva essere contendibile, nonostante Bonaccini sia un buon governatore. Salvini ha voluto candidare Borgonzoni, io sapevo che non avrebbe avuto il gradimento delle persone. Poi se tu candidi una persona a fare il governatore, la campagna elettorale deve farla quelle persona, non il leader nazionale”.