AgenPress. «Le centrali idroelettriche umbre», afferma il consigliere comunale di Alternativa Popolare, Cristina Morbello, «rappresentano un pilastro fondamentale nella produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Il settore idroelettrico fornisce il 40% dell’intera produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili in Europa.
L’idroelettrico in Umbria ha una “producibilità media annua” di 1516,0 GWh. Il consumo domestico di energia elettrica è di 901,9 GWh secondo il report di TERNA L’elettricità nelle regioni (dati al 31.12.2022)».
«In sintesi, le centrali idroelettriche umbre producono quasi il doppio dell’energia elettrica consumata dalle famiglie umbre. L’idroelettrico è il vero “petrolio” dell’Umbria. Ma adesso», prosegue Morbello, «fate bene attenzione: la legge nazionale ha stabilito che, alla scadenza delle concessioni, le centrali tornino di proprietà delle Regioni, che possono decidere di lasciarle in mano ai privati (di solito potentissime multinazionali), oppure gestirle direttamente con società pubbliche. È proprio questa la grande occasione, unica e irripetibile, per riappropriarci delle nostre grandi centrali idroelettriche e fornire energia elettrica gratis alle famiglie umbre. I cittadini della Valle d’Aosta già beneficiano di tale realtà. In Basilicata, la stessa cosa avviene con il gas. Noi umbri dobbiamo fare una cosa sola: copiare».
«Pertanto», spiega Morbello, «con un ordine del giorno ho chiesto di impegnare il Comune di Perugia a sollecitare la Regione Umbria a costituire, come prevede la legge, sia statale, sia regionale, una società a capitale misto pubblico-privato (con maggioranza pubblica e con la partecipazione del Comune di Perugia e degli altri Comuni che vorranno aderire) a cui affidare la gestione delle nove grandi centrali idroelettriche umbre. È passato già un anno dalla legge regionale n. 1 del 6 marzo 2023 che lo consente e ad oggi, nonostante due delle nove concessioni siano già scadute, non è stata ancora costituita la società regionale».
Il consigliere comunale di AP continua: «Non solo. Questa mattina, in commissione, la maggioranza di destra del Comune di Perugia ha respinto il mio atto di indirizzo. Evidentemente la destra perugina non comprende che la partecipazione ad una società con maggioranza pubblica, che gestisca le grandi centrali idroelettriche umbre, potrebbe far risparmiare e pure far guadagnare molti soldi alla Regione e ai Comuni, specialmente sostituendo il gas con l’energia elettrica, come prevede anche la nuova direttiva europea sull’efficientamento energetico. Cosa più importante, si potrebbe fornire energia elettrica gratis o quasi alle famiglie umbre, comprese quelle perugine. E proprio Perugia, quale capoluogo di regione, dovrebbe guidare tale percorso verso l’autonomia energetica».
«La gestione pubblica delle centrali idroelettriche», conclude Morbello, «offre un controllo democratico sulle decisioni riguardanti l’uso delle risorse idriche. Questo assicura che le comunità locali siano coinvolte nelle decisioni, anche relative all’impiego dei profitti milionari. In conclusione, la gestione pubblica delle risorse naturali, a partire dall’acqua, è essenziale per garantire un futuro ricco e sostenibile per le generazioni presenti e future dell’Umbria».