Padova. Agricoltore uccide un cane a fucilate. Questore gli ritira le armi. Rischia da 4 mesi a 2 anni di galera

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AgenPress  – il fatto è accaduto a  Lozzo Atestino, in provincia di Padova. Il cane di una signora che vive in zona è stato brutalmente ucciso con 5 colpi di fucile.

A scoprire il il corpo del povero cane alcuni  ciclo escursionisti che transitavano lungo la ciclabile che costeggia il canale bisatto di Lozzo Atestino hanno udito alcuni spari da arma da fuoco provenienti da un vicino campo agricolo. Chiamato il 112, la centrale di Abano Terme ha subito allertato la pattuglia dei Carabinieri Forestale, che arrivata sul luogo indicato hanno rinvenuto la carcassa di un cane che presentava fori compatibili con arma da fuoco.

Una volta sottoposta a sequestro sono subito scattate le indagini sul luogo del delitto e, da alcuni testimoni sono stati raccolti elementi indiziari che hanno portato i militari ad eseguire la perquisizione domiciliare a carico di un agricoltore del posto, dove hanno rinvenuto e sottoposto a sequestro l’arma, un fucile da caccia calibro 12, che l’uomo classe ’60 ha ammesso di aver usato per uccidere l’animale.

Il Questore di Padova Marco Odorisio ha disposto il ritiro di sei fucili, due pistole e 48 cartucce di vario calibro.

Ora dovrà rispondere del reato di uccisione di animale previsto dall’art. 544-bis del codice penale con pene che vanno da 4 mesi a 2 anni di reclusione. La carcassa dell’animale, attualmente in custodia presso l’ULSS6 Euganea, è stata sottoposta ai primi accertamenti necroscopici che confermano la presenza di alcuni fori compatibili con l’utilizzo di un fucile da caccia Calibro 12 e si attendono ora le disposizioni che l’autorità giudiziaria vorrà prevedere.

Il provvedimento cautelare è stato notificato ieri dagli agenti della divisione Polizia Amministrativa e di Sicurezza della Questura che si sono recati nell’abitazione dell’uomo. Gli sono stati inoltre ritirati la licenza di porto di fucile a uso caccia, e la relativa denuncia di detenzione delle armi. Il provvedimento si è reso necessario, precisa la Questura “in ragione dell’affievolimento e del venir meno dell’aspetto soggettivo relativo alla detenzione e al maneggio delle armi, come dimostrato nel caso dell’uccisione del cane”, non escludendo la possibilità di altri abusi nell’utilizzo delle armi da parte del 64enne. La vicenda era stata denunciata dall’associazione “Centopercentoanimalisti”, con testimonianze di alcune persone e di foto e video del cane ucciso, un esemplare di pastore australiano. Il fucile era subito stato sequestrato dai Carabinieri.

“Ecco perché occorrono pene più severe per chi uccide gli animali senza alcuna necessità.  Faremo tutto il possibile perché questo delinquente sia punito come merita. Ma il codice penale deve cambiare se vogliamo dare alle pene forza deterrente”.

Lo afferma l’on. Michela Vittoria Brambilla, Noi moderati, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente, prima firmataria e relatrice dell’AC30, pdl “trasversale” che inasprisce le pene per chi uccide e maltratta gli animali, attualmente all’esame della commissione Giustizia della Camera.

“Questo criminale – prosegue l’on. Brambilla – sparando, avrebbe potuto ferire altre persone o un bambino, ma non solo: come hanno dimostrato ormai tantissimi studi nell’ambito della criminologia, chi commette atti di violenza gratuiti ai danni di un animale li può compiere anche ai danni degli esseri umani. Anche per questa ragione chiedo a tutte le forze politiche un gesto di responsabilità nell’approvare la mia proposta di legge per pene più severe”.

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