41 Bis. Sisto: “Non credo che nel nostro paese si possa parlare di una sua attenuazione”

AgenPress. “Il 41 Bis ha una sua legittimazione storica, non credo che nel nostro paese si possa parlare di una sua attenuazione”.

Lo ha detto il viceministro alla Giustizia Francesco Paolo Sisto ospite del Caffè della Domenica di Maria Latella su Radio 24.

“Non vedo né la possibilità né la necessità di attenuare e mitigare il 41 Bis salvo non si voglia chiudere gli occhi e dire che facciamo finta che il decorso del tempo sia elemento sufficiente per legittimare un ripensamento. Un aspetto che non vale per le misure cautelari ordinarie, figuriamoci se vale per mafia e terrorismo”, ha spiegato Sisto.

“Il 41 bis è temutissimo dai mafiosi, il fatto stesso che i mafiosi lo vedano come una specie di malattia o fantasma da esorcizzare ci dà un’idea di come sia ancora efficace”. “Se un mafioso vuole eliminare il 41 Bis significa che il 41 bis funziona, ecco perchè non va modificato”.

“Il ministro Carlo Nordio non poteva fare altro che prendere atto della decisione della magistratura e della Corte di Cassazione nei confronti di Alfredo Cospito”. “C’è un profilo giurisdizionale che è stato affrontato dalla Corte di cassazione con il quale è stato confermato il 41 bis e c’è un profilo ministeriale del ministro Nordio che ha confermato la necessità di mantenere  il detenuto con il regime speciale. Poi c e il problema della salute ai sensi dell’art. 32 che compete alla magistratura di sorveglianza”.

“Sono tre quadranti diversi ed indipendenti, metterli tutti quanti insieme costituisce una prospettiva non corretta, è come se volessimo attestare che le scelte della magistratura hanno influenza su quelle ministeriali e viceversa, è impossibile – conclude il viceministro -. ”.

 

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