AgenPress. L’organizzazione non governativa Medici Senza Frontiere denuncia che “Gaza è stata trasformata in una fossa comune per i palestinesi e per coloro che li assistono” a seguito delle operazioni militari e del blocco imposto da Israele.
“Invitiamo le autorità israeliane a revocare immediatamente l’assedio disumano e omicida su Gaza, a proteggere la vita dei palestinesi e quella del personale umanitario e medico e ad agire insieme a tutte le parti per ripristinare e mantenere il cessate il fuoco” – si legge in una nota dell’organizzazione.
“Stiamo assistendo in tempo reale alla distruzione e allo sfollamento forzato dell’intera popolazione di Gaza” – afferma Amanda Batcherole, coordinatrice delle emergenze dell’organizzazione a Gaza, aggiungendo che l’assistenza umanitaria è ostacolata dall’insicurezza e da gravi carenze.
Israele impedisce a qualsiasi tipo di aiuto umanitario di entrare nell’enclave palestinese e, secondo Medici Senza Frontiere, le scorte di cibo, carburante e medicinali sono esaurite. L’organizzazione fa riferimento in particolare alla mancanza di antidolorifici e farmaci per le malattie croniche, di antibiotici e di attrezzature chirurgiche di base.
Senza una fornitura di carburante, gli ospedali che generano l’elettricità necessaria al loro funzionamento tramite generatori non saranno in grado di funzionare e di mantenere in vita le persone in condizioni critiche.