Aiutò Matteo Messina Denaro durante la latitanza. Finisce in manette l’amante Floriana Calcagno

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AgenPress – E’ finita in manette l’insegnante Floriana Calcagno, 40 anni, che ha avuto una relazione con il latitante fino alla sua cattura ed è ora accusata di favoreggiamento aggravato e procurata inosservanza della pena, avrebbe aiutato Messina Denaro nelle fasi finali del suo lungo periodo di latitanza, durato dal 1993 al 2023.

L’ipotesi è che la donna  abbia fornito all’allora latitante sostegno logistico, aiuto e supporto morale e materiale nel territorio di Campobello di Mazara, Mazara del Vallo, Tre Fontane e in altre località della provincia di Trapani, con l’obiettivo di soddisfarne anche le primarie esigenze personali, assicurandogli (attraverso un sistema di staffetta e scorta con la propria autovettura) la possibilità di spostarsi in modo riservato sul territorio e di non essere catturato dalle forze dell’ordine.

A gennaio del 2023, poco dopo l’arresto di Messina Denaro, Calcagno si era presentata spontaneamente in procura dicendo avere avuto una breve relazione con il boss, senza sapere che lui fosse un mafioso: raccontò di averlo conosciuto per caso in un supermercato nel 2022, pochi mesi prima del suo arresto, quando si presentò con un altro nome (Francesco Salsi) fingendo di essere un medico in pensione. Calcagno raccontò di essere stata a casa di Messina Denaro solo una volta nell’ottobre di quell’anno, e di averlo poi sentito tramite messaggi e telefonate. Secondo l’accusa invece la loro relazione sarebbe cominciata anni prima e Calcagno avrebbe contribuito in vari modi a coprire Messina Denaro.
Le indagini, finalizzate a ricostruire la rete di fiancheggiatori che ha sostenuto l’allora latitante Messina Denaro Matteo hanno svelato il ruolo attivo svolto dall’indagata nelle fasi terminali della latitanza di Messina Denaro Matteo. Le indagini sono corroborate dall’analisi di tabulati telefonici e traffici di celle, dalla visione di immagini di videosorveglianza e dallo sviluppo delle fonti dichiarative.
I due, sempre nel racconto di Calcagno, si sarebbero conosciuti nel 2022 in un supermercato a Campobello di Mazara. La donna, allora non indagata, raccontò che, dopo averlo rivisto in un paio di occasioni, sempre al supermercato e vicino alla scuola in cui lavorava, aveva iniziato una relazione con Messina Denaro che le aveva rivelato di essere malato di tumore e di stare affrontando la chemioterapia.
Per ricostruire il ruolo avuto da Floriana Calcagno sono stati fondamentali, oltre agli appunti trovati nel covo del capomafia, gli scritti indirizzati al boss da un’altra sua amante, la maestra Laura Bonafede, già condannata per associazione mafiosa. Nelle lettere per il ricercato la Bonafede indicava Calcagno con una serie di soprannomi, come “Handicap, Acchina o Sbrighisi”. Incrociandoli con altri elementi, come le immagini registrate da diverse videocamere che hanno immortalato episodi raccontati dalla Bonafede e relativi alla donna, gli inquirenti hanno capito chi si celasse dietro gli pesudonimi.
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