AgenPress. “Le Nuove Indicazioni per la scuola dell’infanzia e primo ciclo, proposte dal Ministro Valditara, stanno sollevando una serie di discussioni e riflessioni dai diversi aspetti e ci fa piacere che la scuola, parlando di uno dei suoi più importanti snodi didattici ed educazionali come quello della scuola d’infanzia e del primo ciclo, stia scaturendo tale interesse”.
Lo afferma Ornella Cuzzupi, Segretario Nazionale UGL Scuola nonché Componente del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, ricordando come il precedente documento in merito risalga ad oltre un decennio fa, (D.M. n°254 del novembre 2012).
“È un’operazione che a distanza di tanti anni andava fatta. I tempi cambiano e la necessità di fornire linee più funzionali e aderenti al momento era un’esigenza non rinviabile. Ricordando che le Indicazioni di cui parliamo sono riferite ad un panorama di discenti molto giovane e quindi soggetto a presentare caratteristiche diverse a distanza di breve tempo, occorre dire che ne apprezziamo l’architettura generale così come riteniamo preziosa la fase di consultazione avviata.
Riprendere il senso di una scolarizzazione educativa inserendo elementi innovativi dettati dal correre del tempo unitamente a una specifica attenzione a temi quali l’inclusione e la tradizione, ci appare un corretto tentativo di equilibrare la conoscenza “scolastica” con il mondo reale. Un mix teso a realizzare nel tempo un’adeguata competenza per affrontare il domani, il mondo del lavoro e un quotidiano sempre più globalizzato e multietnico. Il tutto, però, con la piena coscienza della nostra storia, delle nostre radici e di un naturale vivere democratico.
Quel che ci preoccupa – continua il Segretario Nazionale – è che questo periodo, invece di essere caratterizzato dalla ricerca di un dialogo propositivo, possa risultare vittima di pregiudizi ideologici e di parte.
La scuola è la fucina dove si forgia il domani e tale visione non deve e non può essere inquinata da alcun preconcetto. Per quanto ci riguarda, durante l’audizione a cui abbiamo preso parte, sono state presentate riflessioni e suggerimenti in maniera chiara e pacata, motivandone ogni aspetto.
Dunque, come in ogni cosa, ci possono essere miglioramenti; siamo in presenza di un articolato documento che rappresenta le linee guida di quello che istituti e docenti metteranno in atto forti della propria autonomia didattica, ma proprio per questo occorre che il dibattito – evitando di farlo diventare eterno – sia affrontato con argomenti costruttivi senza timore dei cambiamenti.
Ciò lo si deve ai giovani che devono essere guidati utilizzando strumenti e metodi adeguati, lo si deve alla società affinché sappia valorizzare i propri talenti, lo si deve al Paese che non può assistere allo scempio del depauperamento del proprio peso sia esso culturale, storico e di rilevanza nel panorama internazionale”.