AgenPress. Il presidente degli USA ha deciso l’innalzamento dei dazi. Non c’è certezza che gli obiettivi di Trump saranno raggiunti: l’età dell’oro per l’America, il dissolversi delle alleanze europee e il sorgere di nuovi rapporti in Asia. Un progetto quest’ultimo che si evince con il trattamento “di favore”, per i dazi, fatto al Giappone. Gli USA chiudono i rapporti con l’Europa? Questo non è possibile ma si mette in atto una politica in cui l’Europa nei rapporti con gli USA perde forza.
L’aumento dei dazi in tutto il mondo prefigura nuovi equilibri geopolitici ed economici.
E’ una prova generale per saggiare reazioni e verificarne i risultati. Le Borse andate a picco, i miliardi di dollari degli investitori andati in fumo sono effetti previsti.
Un cumulo di macerie che seppellisce gli antichi rapporti economici per disegnare nuovi equilibri mondiali con la Cina e la Russia con l’obiettivo degli USA regista. Gli USA hanno bisogno di ridurre l’enorme debito pubblico attraverso politiche di contenimento, una rivisitazione di opzioni che reggono dalla fine del secondo conflitto bellico. Trump pensa a un abbassamento del valore del dollaro? Potrebbe essere una strada non percorribile: inflazione e recessione ne sarebbero le conseguenze.
La presidenza USA punta tutto al rimescolamento generale per trovare spazi nuovi.
Ci troviamo difronte al fallimento dei numerosi G7, G8 e G20 che non hanno operato per una governance del mondo attraverso principi di equità, di giustizia, di solidarietà.
I popoli sono stati trattenuti dietro le transenne e i deliberati hanno favorito una nutrita schiera di capitalisti.
Quando si è deciso che ogni impresa può avere il 20% del mercato basta una filiera di tre potentati economici a governare i mercati, smentendo chi teorizzava che i mercati avrebbero determinato le regole per garantire economie socialmente significative.
Diversamente sarebbe stato se invece del 20% ogni industria non avesse potuto avere più del 2%.
I giochi sarebbero stati aperti e la finanza non avrebbe condizionato le politiche delle nazione. La numerosa etnia degli oligarchi delle tecnologie domina lo scenario.
Si auspica che l’Europa trovi la sua ragion di esistere non solo nominativamente.
Il rapporto Euroatlantico che garantisce sicurezza da parte degli USA ha perso vigore.
E’ tempo, per l’Europa di ritrovarsi o di sbriciolarsi inseguendo strade diverse. Sarebbe una jattura.
L’Italia? Colpisce il coraggio della presidente del Consiglio che minimizza il significato delle scelte di Trump pensando di essere nel cuore del satrapo americano, di costituire un ponte tra gli USA e l’Europa. Non sa l’On. Meloni che i satrapi non hanno cuore e per costruire i ponti fanno da sé senza dare l’opera in sub-appalto!
Mario Tasone (ex deputato della Repubblica Italiana – già vice Ministro).