Sequestrate aziende, mezzi e una discarica abusiva di oltre 11 mila Mq. 17 gli indagati

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AgenPress. Su delega della locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale del capoluogo nei confronti due imprenditori operanti nel settore dell’edilizia ritenuti responsabili di traffico illecito di rifiuti, prevedendo per il primo la misura degli arresti domiciliari e per il secondo il divieto di dimora. Inoltre, per entrambi, è stata disposta l’interdizione per un anno dell’attività di impresa.

Sottoposti a sequestro anche parte del complesso aziendale di n. 2 imprese, oltre a una vastissima area di estensione superiore ai 11 mila mq adibita a discarica abusiva. Nei confronti di una delle due società contestata anche la responsabilità amministrativa da reato.

Le indagini, eseguite dai finanzieri della Compagnia di Partinico, anche con l’ausilio della Sezione Area della Guardia di Finanza di Palermo, hanno fatto emergere le condotte criminali degli indagati, i quali avrebbero posto in essere in modo continuativo una gestione illecita di rifiuti pericolosi e non, comprensivo di trasporto, cessione e smaltimento di ingenti quantitativi.

Le investigazioni avviate dalle Fiamme gialle hanno permesso, inoltre, di ricostruire le fasi attraverso cui i responsabili, dopo aver effettuato lavori edilizi, trasportavano direttamente o indirettamente i residui di lavorazione, quali inerti, rifiuti ferrosi o elettronici, eternit, copertoni, conferendoli abusivamente in un terreno – sottoposto a vincoli – in agro di Partinico.

Con l’ausilio di attività tecniche, è stata disvelata un’opera continua di livellamento e spianamento del terreno, al quale si aggiungevano gli sversamenti effettuati anche da ulteriori n. 15 soggetti provenienti da diverse parti della provincia palermitana, anch’essi sottoposti a indagine.

Tutti gli imprenditori interessati hanno potuto pertanto godere di ingiusti e rilevanti profitti derivanti dal risparmio dei costi necessari per provvedere al corretto smaltimento dei rifiuti pericolosi e non, che nel solo periodo delle indagini sono quantificabili in oltre 633 tonnellate.

Nel corso delle indagini sono stati, altresì, effettuati accertamenti tecnici dall’ARPA Sicilia-Ufficio di Palermo, che hanno confermato la compromissione/deterioramento dell’ambiente e dell’area interessata dalla discarica abusiva poste nelle vicinanze di un torrente.

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