AgenPress. Il parlamento estone ha approvato una proposta per vietare ai cittadini di paesi extra-UE di partecipare alle elezioni, una misura che prende di mira soprattutto la minoranza russa.
I membri del Parlamento hanno adottato un articolo rivisitato della Costituzione in base al quale “il diritto di voto alle elezioni” sarà ora “annullato per i cittadini di paesi terzi residenti in Estonia”.
Il provvedimento, se ratificato dal presidente Alar Karis, che in precedenza aveva espresso delle riserve, riguarderebbe principalmente gli 80.000 cittadini russi che vivono nell’ex repubblica sovietica, confinante con la Russia e resasi indipendente dal 1991.
Questa disposizione, approvata a stragrande maggioranza (93 voti a favore, 7 contrari), rispecchia le crescenti preoccupazioni per la sicurezza dello Stato baltico in seguito all’invasione russa dell’Ucraina nel febbraio 2022.
Citando preoccupazioni circa l’ingerenza russa, varie forze politiche estoni hanno suggerito che ai russi, ai bielorussi e agli apolidi (60.000 in totale) che vivono in Estonia, un paese di 1,3 milioni di abitanti, non dovrebbe più essere consentito di partecipare alle elezioni.
“Grazie! “È una vittoria per tutti noi” ha detto il primo ministro estone dopo il voto. “Le decisioni che riguardano le nostre vite qui non saranno prese dai cittadini degli stati aggressori (…) saremo noi stessi a decidere della nostra terra”, ha continuato Kristen Michal.